HomeEvidenzaReddito Alimentare "dimenticato": arriverà il nuovo aiuto?

Reddito Alimentare “dimenticato”: arriverà il nuovo aiuto?

Reddito Alimentare, che fine ha fatto il sussidio introdotto in Legge di Bilancio 2023 e pensato per combattere la povertà assoluta e gli sprechi di cibo?

Per varare il decreto attuativo contenente le modalità dell’operazione il Ministero del Lavoro aveva 60 giorni di tempo, ma ormai ne sono passati più del doppio. Che è successo? Quali ostacoli ha incontrato lungo il suo cammino il Reddito alimentare?

Reddito Alimentare 2023, quando arriva?

Il Reddito alimentare non è altro che un modo per distribuire, in via sperimentale per due anni nelle città metropolitane, pacchi realizzati coi prodotti invenduti della grande distribuzione alimentare per aiutare le famiglie meno abbienti.

Il fine è nobile, eppure ci sono stati degli intoppi. Il ministero del Lavoro ha fatto sapere di aver svolto, da gennaio a ora attraverso la direzione generale competente, tutti gli opportuni approfondimenti relativi all’attuazione della nuova disposizione.

Tuttavia, il coinvolgimento obbligatorio del ministero dell’Agricoltura, titolare del Tavolo nazionale per la lotta agli sprechi e per l’assistenza alimentare agli indigenti, più quello di tutte le sigle presenti a questo tavolo (composto dalle organizzazioni della distribuzione alimentare, dei pubblici esercizi, del commercio, della cooperazione, nonché dalle organizzazioni di volontariato competenti) ha rallentato la procedura. Non solo: il confronto ha generato forti perplessità sull’applicazione della nuova norma al di fuori delle procedure e dei presupposti disciplinati dalla legge Gadda che ha istituito nel 2006 il banco alimentare.

Come se non bastasse, anche il terzo settore ha sollevato dubbi in merito alla gestione pratica della distribuzione dei pacchi contenenti cibo e bevande, e problemi sarebbero stati segnalati anche dalla grande distribuzione rispetto alle varie policy interne.

Dal ministero del Lavoro, sollecitato più volte in questi mesi affinché si sbloccasse il dossier al quale sono stati destinati un totale di 3,5 milioni di euro, fanno sapere che i tecnici dei ministeri del Lavoro e dell’Agricoltura sono al lavoro per dare attuazione prima possibile alla misura. Assicurano che arriverà a breve, ma ancora è tutto da vedere.

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