Nel Decreto Emergenza che introdurrà misure di sostegno a favore delle popolazioni colpite dalle alluvioni, all’attenzione del Consiglio dei Ministri di oggi, ci sia anche un ristoro per i lavoratori agricoli.
A chiederlo è il sindacato Fai-Cisl con una nota:
“Condividiamo la proposta del Ministro del Lavoro Calderone di predisporre strumenti specifici a tutela non solo delle imprese ma anche dei lavoratori agricoli colpiti dall’alluvione in Emilia Romagna: siamo disponibili ad aprire un confronto immediato per mettere a punto misure compensative nei confronti dei tanti stagionali che hanno perso e perderanno giornate di lavoro da qui ai prossimi mesi o addirittura anni”.
“Da tempo stiamo portando avanti la battaglia per riconoscere adeguati ammortizzatori ai lavoratori agricoli in caso di calamità naturali – ha aggiunto il Segretario generale della Fai-Cisl Onofrio Rota – ed il modello più idoneo sarebbe quello di riconoscere per l’anno seguente all’evento calamitoso le stesse giornate di lavoro dell’anno precedente, una procedura attuabile in maniera piuttosto rapida e trasparente e che consentirebbe a queste persone di non perdere la continuità contributiva e l’accesso alla disoccupazione agricola. Serve inoltre un aggiornamento della legge sulle calamità naturali: davanti ad eventi estremi sempre più frequenti – ha detto Rota – le norme devono consentire anche ai lavoratori danneggiati di accedere ad adeguati ristori. In questo senso è positivo che il Presidente della Regione Emilia Romagna Bonaccini abbia fatto presente la necessità di ristori al 100% per le imprese colpite, ma non vanno dimenticati i tanti lavoratori e lavoratrici altrettanto danneggiati“.
“Secondo gli ultimi dati Eban (ente bilaterale agricolo nazionale, ndr) la ricchezza generata dall’agricoltura in Emilia-Romagna è di 7,2 miliardi di euro e incide per il 24% sul totale del Nord-Italia e per il 12% sul totale nazionale, traguardi raggiunti grazie agli oltre 95mila operai agricoli della regione, dei quali l’89% a tempo determinato, che avranno bisogno di assistenza e risposte concrete”, conclude Fai Cisl.