NASpI, per quante volte si può rifare la domanda? Se una persona inizia e finisce un lavoro più di una volta, può richiedere l’indennità di disoccupazione tutte le volte o c’è un massimo?
Una domanda apparentemente banale ma che può sorgere spontanea, soprattutto quando un lavoratore ha già richiesto la NASpI una volta e si accinge a chiederla di nuovo dopo un’esperienza di lavoro terminata non per sua volontà. Vediamo dunque come deve comportarsi il disoccupato che intende accedere al sussidio.
NASpI 2023 domanda: i requisiti
Per accedere alla NASpI occorre presentare domanda a INPS, che la accoglierà se vengono rispettati entrambi i seguenti requisiti:
- l’involontarietà della disoccupazione;
- l’aver versato almeno tredici settimane di contributi nel quadriennio precedente l’inizio della disoccupazione. Per raggiungere il requisito contributivo sono considerati utili i contributi previdenziali, i contributi figurativi accreditati per maternità obbligatoria e per i periodi di congedo parentale, i periodi di lavoro all’estero in Paesi comunitari o convenzionati e i periodi di astensione dal lavoro per malattia dei figli fino agli 8 anni, per massimo 5 giorni lavorativi nell’anno solare.
Possono essere cumulati anche eventuali periodi di lavoro nel settore agricolo, alternati al lavoro in settori non agricoli, a patto che nei 4 anni di riferimento, o almeno nei 12 mesi precedenti la cessazione del rapporto di lavoro, la contribuzione non agricola sia prevalente.
Come si ha modo di vedere, la norma che disciplina la NASpI (decreto legislativo 4 marzo 2015, n.22) non fa alcun accenno all’impossibilità di accedere al sussidio se già lo si è riscosso in passato. Ciò significa che non c’è un limite massimo di volte in cui si può richiedere la NASpI: l’unica condizione, appunto, è quella di rispettare i 2 requisiti sopra detti.