Angela è una ragazza originaria della Corea del Nord, proveniente da una famiglia molto povera. Suo padre Juan è morto a causa di un incidente stradale e la madre Carmen si è trovata ad accudire Angela e altri due fratelli. Angela era in macchina con il papà quando hanno avuto un bruttissimo incidente stradale, lui è morto sul colpo, mentre lei è rimasta schiacciata sotto la vettura. Dopo numerosi interventi chirurgici, la bambina è riuscita a tornare a casa su una sedia a rotelle. Da allora Angela non potendo più giocare con i bambini della sua età, si è completamente dedicata allo studio. La mamma per permettersi di far studiare la figlia, trova il tempo per fare anche altri lavori extra. La ragazza è la figlia più grande e non ha potuto accedere all’istruzione, visto che alle donne non è garantita, soprattutto se disabili.
Con l’aiuto di un’associazione di volontariato, Angela si trasferisce in Italia. Qui frequenta le scuole superiori e si iscrive alla facoltà di ingegneria aerospaziale, perché il suo sogno era lavorare per una grande azienda che collaborasse con l’Agenzia Spaziale. Chi lavora in queste strutture ha il compito di progettare veicoli che sono in grado di volare all’interno o all’esterno dell’atmosfera. Angela voleva assolutamente svolgere questo lavoro perché essendo seduta su una sedia a rotelle, con i suoi progetti poteva muoversi liberamente con la mente.
Lei riesce nel suo intento, si laurea con il massimo dei voti e fa domanda per lavorare nello Space Science Data Center. I dirigenti con cui ebbe il colloquio sono subito attratti dalle sue idee e viene assunta per un periodo di prova, ma in poco tempo capiscono il suo valore e la assumono a tempo indeterminato. Purtroppo, però, molti suoi colleghi invidiosi delle sue capacità iniziano a discriminarla a causa del suo stato, intralciandole la possibilità di muoversi con la sua sedia a rotelle o inducendola a prendere materiali non alla sua altezza.
Angela non si scoraggia e continua a lavorare come se nulla fosse e ben presto però riesce a farsi apprezzare anche da loro, non facendosi abbattere dalle difficoltà, ma affrontando tutto sempre con il sorriso. La ragazza felice del suo nuovo stato lavorativo, informa subito la mamma rimasta in Corea, le telefona e la mamma le chiede: – Come va figlia mia? Come procede il lavoro? Angela felice le risponde: – Molto bene mamma sono stata assunta definitivamente, ho dei colleghi che mi apprezzano e da oggi non dovrai più preoccuparti di me, ma sarò io ad inviarti i soldi di cui tu e i miei fratelli avrete bisogno. La mamma piangendo per la felicità, risponde soddisfatta: – Grande figlia mia, ti voglio bene!
Ilaria Carraro Favoriti, III B