Salari da fame e ‘soluzione’ salario minimo. Torna a parlare la Premier Giorgia Meloni a distanza di settimane, su uno dei temi economici e sociali più sensibili, alla vigilia dell’incontro con Imprese e Sindacati che si terrà il 30 maggio prossimo.
La Premier nell’ambito di un discorso più generale sulle politiche economiche del Governo ha rivendicato l’intervento sul taglio al cuneo contributivo realizzato con il Decreto Lavoro. “L’impatto del taglio che stiamo realizzando – ha sottolineato la Meloni – è diverso da quello fatto dai miei predecessori, e non è finito. Il taglio della tassazione sul lavoro deve essere la priorità“.
Il Decreto Lavoro porta aumenti in busta paga a partire da luglio 2023 (calcola il tuo incremento cliccando qui) e “ha un impatto importante con l’inflazione galoppante, è la cosa più importante che si può fare in questa fase.
“Non è tutto – ha poi aggiunto la titolare di Palazzo Chigi – la prima sfida è rendere questi provvedimenti strutturali, la seconda è allargarli ulteriormente. Abbiamo salari da fame il problema dell’inflazione, si dice che bisogna immaginare un salario minimo legale e poi si dice anche che abbassare il cuneo e rafforzare le buste paga è inutile: sono cose che non stanno in piedi. È meglio tagliare il cuneo che fare il salario minimo legale, che è buono sul piano filosofico ma nella sua applicazione rischia di essere un boomerang”.