Assegno Unico giugno 2023, tagli confermati e addebito a rate

SOLDI

I tagli operati sull’Assegno Unico di maggio potrebbero ripetersi anche a giugno. È questa la brutta notizia che giunge da INPS, alle prese ormai da qualche giorno con i conguagli e i ricalcoli della prestazione per i figli a carico.

Se INPS in passato ha pagato alle famiglie degli importi che non avrebbe dovuto erogare, tramite queste operazioni se li riprende. Non sempre si tratta di cifre basse, pertanto a volte può essere necessario un recupero rateizzato. Vediamo meglio.

Tagli Assegno Unico 2023, quanto durano?

I debiti residui che alcune famiglie hanno nei confronti di INPS possono toccare anche i 400 euro perché frutto di più accrediti (non spettanti) erogati costantemente nel corso dell’anno: ad esempio maggiorazioni non dovute o figli maggiorenni pagati come se fossero minorenni.

Visto che gli importi sono importanti, per non gravare troppo sulle casse delle famiglie che così si ritroverebbero di punto in bianco l’Assegno Unico decurtato di 400 euro (quindi in alcuni casi anche azzerato, anche per più mesi), INPS ha deciso di procedere con un recupero a rate.

Di conseguenza, i tagli continueranno fino a che il debito non sarà estinto: se, per esempio, il recupero avviene in 5 rate, i tagli sull’Assegno Unico dureranno da maggio a settembre. Maggiore sarà il numero di rate, maggiori saranno le mensilità di Assegno Unico che subiranno decurtazioni.