L’obiettivo di portare le pensioni minime a 1.000 euro entro il termine della Legislatura va avanti, anche senza la spinta propulsiva di Silvio Berlusconi, deceduto il 12 giugno scorso.
E’ quanto si apprende dalla versione on-line del quotidiano Il Messaggero che fa chiarezza rispetto a quanto ipotizzato nei giorni scorsi, circa un potenziale accantonamento della proposta di Forza Italia.
E non è tutto. Il quotidiano romano anticipa anche la settimana appena cominciata sarà decisiva poichè sarà votata una mozione che impegnerà il Governo in tal senso–
“In settimana il Parlamento – si legge – voterà una mozione che impegna l’esecutivo a portare le pensioni minime a quota mille euro entro la fine della legislatura, fissata per il 2027. Si tratta di un vecchio pallino di Silvio Berlusconi che Forza Italia, come ha ricordato il coordinatore del partito e ministro degli Esteri, Antonio Tajani, intende assolutamente portare avanti. Insomma per il partito fondato dal Cavaliere è una battaglia identitaria che deve trovare almeno una parziale concretizzazione”.
Il tema però resta delicato, poichè per assicurare questo salto in avanti a tutti i trattamenti esistenti servirebbero molti miliardi, si ipotizza “una ventina“. Ecco perchè si è da sempre pensato ad un piano di attuazione a graduale, a partire dal rialzo a 600 euro dal 1° gennaio 2023 per i pensionati che hanno superato i 75 anni di età, che vedranno però concretizzarsi questa disposizione della legge di Bilancio il prossimo 1° luglio.
La prossima tappa potrebbe essere quindi portare da 600 a 700 euro l’assegno per i pensionati “al minimo”, a partire dal 1° gennaio 2024. Costo: meno di un miliardo di euro.
