Assegno Unico, fino a qualche giorno fa INPS è stato alle prese con i conguagli, recuperando cifre che nel corso dei mesi ha pagato per sbaglio o accreditando somme non erogate in passato.
In pratica, i conguagli servono all’Istituto per rimediare a degli errori commessi sugli importi dell’Assegno Unico pagati da marzo 2022 a ora.
Ma i ricalcoli effettuati per raddrizzare il tiro non sempre vanno a buon fine e possono generare ulteriori errori. Lo sanno bene i beneficiari che hanno ricevuto un conguaglio in positivo ma che adesso INPS rivuole indietro. Vediamo meglio.
Assegno Unico, conguagli in positivo da restituire
I conguagli sull’Assegno Unico accreditati o recuperati da INPS tra fine maggio e inizio giugno avevano un valore importante: in alcuni casi si è trattato di tagli da 400 euro, in altri casi di aumenti da 250 euro.
C’è chi è arrivato anche a 600 euro di conguaglio in positivo: 600 euro che, ahimè, pare che adesso INPS rivoglia indietro perché non spettavano. È il caso di un genitore beneficiario dell’Assegno Unico che dopo soli 20 giorni si trova a dover restituire tale cifra a INPS:
Come spiega l’Istituto, il conguaglio positivo pagato a maggio (pari a 600 euro) non era dovuto, pertanto ora lo recupererà a rate trattenendo una parte dell’importo dalle prossime mensilità dell’Assegno Unico.
Una situazione spiacevole e che potrebbe non essere limitata a rari casi, visto che non sono pochi i percettori che nei giorni scorsi sono stati interessati dai conguagli.