Lo sciopero dei metalmeccanici proclamato per 4 ore nel mese di luglio, in due giornate differenti, è un chiaro messaggio al Governo.
Ne è convinto il giornalista, esperto di tematiche sindacali, Dario Di Vico che sul Corriere della Sera scrive:
“Fiom-Fim-Uilm volenti o nolenti si sono assunte il compito di tenere sotto osservazione i comportamenti dell’esecutivo e non allentare la presa. Non è poca cosa, anche se ovviamente i temi della mobilitazione metalmeccanica sono più ristretti e inevitabilmente concentrati sui problemi della categoria”.
E ciò accade, precisa Di Vico, proprio nel momento in cui Cgil-Cisl-Uil siedono ai tavoli offerti dal Governo per affrontare i temi come: salari, inflazione, pensioni, sicurezza.
La triplice punta ad ottenere provvedimenti sostanziosi (come la messa a regime del taglio dei cuneo contributivo che parte da luglio), che – per ragioni di stabilità dei conti – non potranno vedersi prima della legge di Bilancio, cioè prima di dicembre. Tempo ce n’é e può essere utile ai sindacati per portare avanti altri obiettivi:
“la Cisl potrà curare la raccolta firme per la sua legge di iniziativa popolare sulla partecipazione e la Cgil preparare due appuntamenti di bandiera con manifestazione (24 giugno sulla sanità e il 30 settembre contro l’autonomia differenziata)”