Assegno Unico, qualsiasi variazione anagrafica significativa intervenga all’interno del nucleo familiare va notificata a INPS affinché questi possa erogare l’importo adeguato.
Tra queste c’è senz’altro l’età del figlio a carico per il quale si richiede la prestazione. L’importo, infatti, cambia a seconda che il figlio sia maggiorenne o minorenne: per un figlio under 18 si avrà diritto a una cifra maggiore rispetto che per un figlio over 18. Ciò significa che INPS deve sapere se il figlio minorenne diventa maggiorenne, così da poter ridimensionare l’importo dell’Assegno Unico.
Ma cosa succede se il genitore non provvede a comunicare a INPS l’avvenuta maggiore età del figlio a carico? Vediamo.
Assegno Unico sospeso figlio maggiorenne: che fare?
Ogni tanto INPS effettua dei controlli a campione sulle domande di Assegno Unico e mentre lavora le mensilità arretrate può accorgersi di qualche incongruenza: è il caso, per esempio, del genitore che non ha comunicato a INPS che il figlio ha compiuto 18 anni. Un’informazione non da poco se si considera che il massimo mensile che si può riscuotere per un figlio sotto i 18 anni è di 189 euro mentre per un figlio maggiorenne (under 21) il tetto massimo si ferma a 91 euro.
Tutti i genitori sono tenuti a comunicare a INPS le variazioni nel nucleo familiare, sia quelli che percepiscono l’Assegno Unico su IBAN sia quelli che ne hanno diritto come integrazione al Reddito di Cittadinanza. Nel caso di omessa comunicazione, INPS manda un SMS di questo tipo:
Nel caso in questione l’Assegno Unico è integrato al Reddito di Cittadinanza (gli importi sono già di per sé più bassi rispetto a quelli che spettano senza RdC) e fa riferimento al mese di giugno 2022. Ma se il genitore non rimedierà comunicando a INPS la novità, anche l’Assegno Unico di luglio sarà sospeso.
INPS, infatti, ha sospeso l’integrazione per figlio diventato maggiorenne in attesa dell’invio di un nuovo modello Rdc-Com/AU aggiornato. Il percettore, dunque, non deve fare altro che inviare a INPS tale modello aggiornato in cui comunica l’avvenuta maggiore età del figlio: in questo modo l’Istituto potrà ricalcolare la quota esatta.