Quando scadono i contratti collettivi nazionali di lavoro i lavoratori continuano a percepire il loro stipendio. Entrano nel periodo di ultravigenza del contratto collettivo. Vale a dire il trattamento economico gli è garantito ma sono in attesa del suo adeguamento al costo della vita.
E’ questa la situazione in cui versano, in questa fase di rialzi dei prezzi al consumo, milioni di lavoratori italiani. Ad attendere il rinnovo da molto tempo, sono sicuramente i lavoratori del Commercio, Terziario e Servizi il cui CCNL è scaduto il 31 dicembre 2019. Circa 3 milioni di lavoratori tra piccoli negozi, centri commerciali, catene della grande distribuzione, uffici e servizi.Ad aprile scorso un acconto di 30 euro è arrivato sui cedolini di questi lavoratori, ma il rinnovo contrattuale non è stato ancora firmato.
CCNL Artigiani 2023, quando gli Aumenti?
Ad attendere da 6 mesi il rinnovo contrattuale sono invece più di 1 milione di lavoratori artigiani. I ccnl dei vari settori artigiani sono infatti scaduti il 31 dicembre 2022.
Tra questi si annoverano contratti di settori significativi per le filiere produttive come Legno, Arredo, Mobili, Grafici, fino ad arrivare all’Area Tessile-Moda e, il più affollato dei settori, Metalmeccanica e Installazione di Impianti.
Ed è proprio su quest’ultimo settore che si è concentrata l’attenzione nelle scorse settimane, quando è emersa la notizia che le ‘tute blu’ dei diversi settori industriali, rappresentati da Federmeccanica, Unionmeccanica-Confapi, Confimi, stanno per ricevere un aumento medio di 123 euro sulla busta paga di giugno.
Niente da fare per i lavoratori artigiani della metalmeccanica, installatori, orafi e odontotecnici. Il loro ccnl non prevede la medesima clausola dei contratti industriali. Anche se i sindacati hanno chiesto ai rappresentanti delle aziende artigiane di riconoscere gli stessi aumenti per non lasciare indietro questi lavoratori.
E così anche gli altri settori artigiani. Come ci confermano fonti sindacali le piattaforme sono state recapitare ma a distanza di 6 mesi i negoziati ancora non partono. Nel frattempo questi lavoratori potranno contare, da luglio prossimo, sugli aumenti di stipendio del Decreto Lavoro. Un -4% sui contributi che farà salire il salario netto: per calcolare l’aumento netto clicca qui.