HomeEvidenzaRdC esteso a Dicembre: 2 cose da fare entro fine Luglio

RdC esteso a Dicembre: 2 cose da fare entro fine Luglio

Il Reddito di Cittadinanza durerà fino a dicembre 2023 ma solo per una parte della platea dei percettori. Per circa 3-400mila titolari la data di scadenza è vicina: ricevuta la ricarica di giugno, mancherà solo quella di luglio per dire definitivamente addio al sussidio.

Le famiglie che riceveranno RdC fino a dicembre sono quelle che hanno tra i componenti dei soggetti disabili, over 60 o minorenni. A questi, si aggiunge un’altra categoria, in progressiva espansione. Vediamo di chi si tratta.

RdC esteso a dicembre 2023: novità Decreto lavoro

Coloro che avranno il RdC fino a dicembre sono gli stessi che da gennaio 2024 avranno diritto a ricevere l’Assegno di Inclusione pari a 500 euro mensili.

E poi ci sono coloro che sono stati presi in carico dai servizi sociali prima della scadenza del Reddito di Cittadinanza: questi percettori potranno beneficiare di altre 5 ricariche (da agosto a dicembre).

Il riferimento è all’articolo 13, comma 5, del Decreto Lavoro, nel quale si legge che ‹‹il limite temporale di 7 mensilità non si applica per i percettori del Reddito di cittadinanza che, prima della scadenza dei sette mesi, sono stati presi in carico dai servizi sociali, in quanto non attivabili al lavoro››.

Pertanto per poter beneficiare del sussidio per tutto il 2023, e non per soli 7 mesi, occorre che il percettore venga preso in carico dai servizi sociali prima della fine del Reddito di Cittadinanza, quindi entro luglio. Per chi ha i 7 mesi in scadenza ad agosto, il termine è il 31 agosto e così via con i mesi successivi.

RdC esteso a dicembre 2023: cosa fare?

Per essere presi in carico dai servizi sociali e assicurarsi quindi il Reddito di Cittadinanza fino a dicembre 2023 occorre:

  1. presentarsi all’appuntamento fissato dal Centro per l’Impiego, dal Comune di Residenza o dagli stessi Servizi Sociali;
  2. che nel corso del colloquio emerga che il percettore (e conseguentemente il nucleo familiare di appartenenza) ha bisogni complessi e non solo di tipo lavorativo.

In questo modo, il beneficiario di RdC sottoscriverà non il Patto per il Lavoro, bensì un Patto per l’inclusione sociale che certifica che il percettore non è immediatamente attivabile al lavoro e che rappresenta, dunque, la condizione necessaria per il mantenimento del beneficio economico.

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