“Matteo Salvini ci ha abituati alle sue balle”. Esordisce così il quotidiano La Notizia a proposito della news che sta circolando in questi giorni che mette in luce come il Reddito di Cittadinanza, nonostante le promesse politiche, sarà erogato anche agli immigrati. Lo prevede la nuova versione dell’Assegno di Inclusione (AdI) introdotto dal Decreto Lavoro, che dal 2024 sostituirà definitivamente il RdC.
RdC agli immigrati, potevano essere esclusi?
Si poteva escludere gli immigrati dal Reddito di Cittadinanza e, dal 2024, dall’Assegno di Inclusione? La risposta è no.
Mentre, sì, sarebbe stato opportuno che i partiti evitassero di proclamare iniziative opposte. Era infatti noto da tempo che il diritto europeo, come sottolineato anche da alcune sentenze di tribunali italiani, non ammette che una prestazione assistenziale come il reddito di cittadinanza possa essere data solo agli italiani.
Nella prima versione, quella del 2019, il requisito minimo di residenza per gli stranieri che facevano domanda di RdC era 10 anni, di cui gli ultimi 2 continuativi.
“Un simile criterio – ricordava la Commissione ministeriale presieduta da Chiara Saraceno – fa dell’Italia il Paese in Europa con i requisiti di residenza più stringenti: 10 anni, infatti, non sono previsti in nessun altro Stato”.
“Da qui la proposta – sottolinea La Notizia – di portare il periodo di residenza a 5 anni“. Indicazioni che il Governo Meloni ha poi accolto con il Decreto Lavoro, che nel riformare il RdC ha esteso il nuovo sussidio AdI, per la prima volta, ad una più ampia platea di cittadini stranieri. Il nuovo requisito di residenza in Italia del nuovo RdC è “almeno cinque anni, di cui gli ultimi due anni in modo continuativo” (testo del Decreto).
“Con buona pace di Salvini”, conclude il quotidiano diretto da Gaetano Pedullà che titola: “Reddito di cittadinanza, le destre pagano più assegni ai migranti”.