Vendemmia 2023, stop al lavoro agricolo: -80% in queste Regioni

Agricoli

Vendemmia 2023, sempre più a rischio a causa delle peronospora, il fungo che attacca la vite sopratutto con le abbondanti piogge. E così la raccolta delle uve e la trasformazione in vino è in forte dubbio in tutta Italia.

I cali della produzione sono differenti a seconda delle zone e dell’altitudine. I numeri più drammatici rivelano tracolli che arrivano fino all’80 od anche al 100% in alcuni casi.

Il ridimensionamento della produzione porterà anche ad una diminuzione delle giornate agricole lavorate, con forti conseguenze per i lavoratori operai agricoli stagionali che puntano ad incrementare le giornate per raggiungere i requisiti per avere la Disoccupazione agricola.

Vendemmia 2023, come sarà?

“Sarà pesante il conto della peronospora”, scrive il portale Vigne, Vini e Qualità. Che in un articolo traccia anche il quadro della situazione nelle varie regioni italiane.

Maggiormente colpita, in generale, la viticultura biologica che, in alcune aree, risulta fortemente compromessa”, come ad esempio in Abruzzo e Molise dove in alcuni casi il parassita ha causato perdite arrivano all’80% senza trascurare che in alcuni vigneti il fungo ha attaccato il 100% dei grappoli.

Meno drammatica, ma di certo non felice è la situazione nelle “Marche, Basilicata e Puglia che si affacciano alla vendemmia con cali previsti nell’ordine del 25-30%”. In Basilicata i picchi raggiungono il 60%.

Va meglio in altre regioni come Sicilia e il Lazio dove le perdite si stimano tra il 15 e il 25%. Da valutare infine la situazione dell’Emilia Romagna dove una parte del territorio è stato al centro di una forte alluvione a maggio che ha causato l’allagamento dei vigneti.