Reddito di Cittadinanza, taglio affitto in arrivo: ecco cosa manca

Meloni rdc

Tra le novità che nel 2023 interesseranno il Reddito di Cittadinanza c’è anche quella che prevede che l’eventuale quota del sussidio destinata all’affitto venga versata direttamente al proprietario di casa senza passare dalla famiglia percettrice.

A prevederlo è il comma 317, lettera a), articolo 1 della Legge di Bilancio e che anche INPS ha ribadito nella circolare attuativa n. 61 del 12 luglio scorso. In questo modo la ricarica mensile subirà un taglio, perché decurtata della somma destinata all’affitto dell’immobile in cui la famiglia risiede, ma si eviterà un passaggio inutile tra INPS e locatario.

Tuttavia, nonostante per alcuni il Reddito di Cittadinanza stia per terminare (nel 2023 sono previste solo 7 mensilità per chi in famiglia non ha soggetti disabili, over 60, minorenni o presi in carico dai servizi sociali) ancora questa regola non sembra aver preso piede. Vediamo perché.

Reddito di Cittadinanza, affitto pagato al proprietario: quando accadrà?

Nonostante la legge di Bilancio parli chiaro, l’eventuale quota del RdC da destinare al pagamento dell’affitto (fino a 280 euro al mese) sta ancora insieme alla ricarica mensile del sussidio. Perché tale novità non è ancora operativa?

La spiegazione è semplice: manca ancora il decreto ad hoc. A ribadire la necessità di un apposito decreto è INPS, in suddetta circolare, nella quale scrive:

L’individuazione delle modalità di attuazione di tale previsione è demandata ad apposito decreto del Ministro del Lavoro e delle politiche sociali, sentito il Garante per la protezione dei dati personali, da emanare entro 60 giorni dall’entrata in vigore della citata disposizione della legge di Bilancio 2023. Pertanto, fino all’adozione del suddetto decreto, l’importo eventualmente spettante a integrazione del reddito dei nuclei familiari residenti in abitazione in locazione continuerà a essere corrisposto al nucleo beneficiario della prestazione.

Termine, quello dei 60 giorni, che però risulta già trascorso: la legge di Bilancio è infatti entrata in vigore il 1° gennaio 2023, pertanto i 60 giorni sono scaduti nei primissimi giorni di marzo. L’auspicio è che il decreto possa essere presto pubblicato: almeno prima che il Reddito di Cittadinanza ci saluti definitivamente.