Stipendio NoiPA Luglio 2023: iniziato l’Accredito in Conto Corrente

Noipa

Alle prime ore dell’alba di oggi, venerdì 21 luglio 2023 sono iniziate le operazioni di accredito degli stipendi sui conti correnti dei dipendenti.

Come è noto, cadendo il 23 luglio di domenica, l’accredito in conto viene anticipato a venerdì 21 luglio.

Ci giungono tuttavia segnalazioni di qualche ritardo nell’accredito degli emolumenti di luglio.

Stipendio luglio 2023 non ancora accreditato, quali sono i motivi?

Gli stipendi di luglio 2023 sono stati emessi da NoiPA in data 30 giugno 2023 e contengono i dati stipendiali in vigore a quella data.

Gli istituti bancari hanno tempo, in base alla normativa SEPA, di accreditare lo stipendio entro le ore 24.00 del 21 luglio 2023.

Quindi, per il momento non c’è nulla da preoccuparsi ma, nel caso l’accreditamento non abbia luogo entro la mezzanotte, bisogna immediatamente rivolgersi all’ufficio che gestisce il trattamento economico per le opportune verifiche.

Anche i precari con contratto scaduto possono avere un accredito nel mese di luglio

Anche i precari della Scuola con contratto scaduto il 30 giugno possono avere il cedolino nel mese di luglio pur in assenza di un rapporto di lavoro.

Il cedolino viene emesso in questi casi:

  • liquidazione di un credito modello 730;
  • arretrati assegno accessorio temporaneo
  • liquidazione del cuneo fiscale di giugno.

Quindi anche chi ha avuto il contratto scaduto, in determinate condizioni come quelle sopra riportate, possono avere un cedolino.

Cedolino sì, Accredito no: in quale caso?

Le RTS – Ragionerie Territoriali dello Stato – hanno la facoltà di bloccare lo stipendio già emesso in caso di eventi eccezionali tipo:

  • il dipendente è in aspettativa senza assegni;
  • decesso del dipendente;
  • cessazione anticipata del rapporto di lavoro;

In questi casi la Ragioneria Territoriale dello Stato può richiedere alla Banca di non accreditare lo stipendio.

Cosa devono controllare gli amministrati NoiPA?

Gli amministrati NoiPA devono controllare prima di tutto che il codice iban riportato sul conto corrente sia il proprio.

In alcuni casi può accadere che, per errori di digitazione o per casi di omonimia, le coordinate bancarie vengano inavvertitamente variate.

In altri casi può accadere che il dipendente chiuda improvvisamente il conto corrente nell’erronea convinzione che la variazione su NoiPA sia immediata.

In altri casi ancora, sono le banche stesse a bloccare gli accrediti in seguito a notifiche di pignoramenti presso terzi.