Scatta oggi l’obbligo di esporre i prezzi medi dei carburanti alle stazioni di servizio. Gasolio, benzina, gpl e metano avranno il prezzo alla vendita e in più l’indicazione del ‘prezzo medio regionale”.
E’ la decisione del Tar del Lazio, che conferma il provvedimento del Governo Meloni dello scorso gennaio per contrastare le presunte speculazioni dietro al caro-benzina. E respinge il ricorso dei benzinai che avevano tentato di fermare gli effetti del Decreto. Le associazioni sindacali Fegica e Figisc hanno già annunciato di appellarsi al Consiglio di Stato.
Ma cosa cambia con il nuovo obbligo di esporre, vicino ai prezzi del distributore, anche quelli medi regionali di benzina e diesel.
Prezzo Medio Regionale, cosa cambia?
Il Decreto Carburanti è stato emanato lo scorso gennaio a seguito della completa eliminazione dello sconto sulle accise, introdotto dal Governo Draghi. Lo sconto sulle accise aveva fatto schizzare in alto i prezzi. Da qui il sospetto, da parte di alcuni rami del Governo, di speculazioni visto che la situazione economica internazionale si nel frattempo si era leggermente stabilizzata.
A quel punto intervenne la decisione di Meloni & Co. di emanare un decreto per favorire una maggiore trasparenza sulle tariffe, nonostante le proteste dei benzinai e uno sciopero di 2 giorni in pieno inverno.
Per i distributori di carburanti è un vero e proprio obbligo. In caso di violazione si applica la sanzione amministrativa pecuniaria da euro 200 a euro 2.000, sulla base del fatturato dell’esercente. In caso di recidiva per 4 volte, anche non consecutive nell’arco di 60 giorni, può essere disposta la sospensione dell’attività per un periodo da 1 a 30 giorni. L’accertamento delle violazioni spetta alla Guardia di finanza, mentre all’irrogazione delle sanzioni provvede il Prefetto.