La proposta dei partiti di opposizione di istituire un salario minimo legale non inferiore a 9 euro l’ora ha poche chances di essere raccolta dal Governo. Sono in molti, tra politici di opposizione e commentatori, che l’incontro che si terrà oggi 11 agosto a Palazzo Chigi con la premier Giorgia Meloni, sia solo una “passerella”.
Il Governo in realtà avrebbe fatto trapelare di voler puntare ad una soluzione alternativa. Una soluzione per mettere in protezione solo una parte dei lavoratori. Lo scrivono diversi autorevoli quotidiani tra cui Avvenire nell’edizione in edicola il 10 agosto.
“Il Governo è pronto a intervenire in via prioritaria su una platea molto ristretta (i lavoratori del tutto privi di contratti collettivi) puntando per il resto sui contratti di categoria. Lo si evince dalle parole della premier che ricorda «l’altissima percentuale di lavoratori coperti da contratti collettiva, il 97% firmati da Cgil, Cisl e Uil. E se io decidessi di stabilire per legge una cifra minima oraria per tutti», ragiona Meloni «il salario minimo legale che in molti casi potrebbe essere più basso del minimo contrattuale previsto per diversi di questi contratti». Dunque, il salario minimo «potrebbe peggiorare, per paradosso il salario di molti più lavoratori di quelli ai quali lo migliorerebbe. Insomma titolo accattivante, risultato che rischia di essere controproducente». Si tratta delle argomentazioni portate agli italiani dalla Meloni nella sua rubrica Facebook, “Gli appunti di Giorgia”.
Dunque secondo Avvenire il Governo interverrà solo per garantire un paracadute salariale per quelle attività lavorative che non hanno un contratto collettivo di riferimento.
Secca la risposta del leader del M5S Giuseppe Conte che, sempre usando i socil scrive, “quella in base a cui con il salario minimo si abbasserebbero gli stipendi. Una fake news in piena regola, che dimostra come Meloni non abbia letto neppure una riga della nostra proposta”.
