HomeEvidenzaLavoro Stagionale e NASpI Addio, c’è la Cassa Integrazione

Lavoro Stagionale e NASpI Addio, c’è la Cassa Integrazione

Le opposizioni puntano al salario minimo da 9 euro l’ora per tutti, mentre il Governo ha già detto di non essere favorevole e ha rispedito la palla in tribuna prendendosi altri 60 giorni di tempo. E non è tutto, il tema del lavoro povero dovrà essere affrontato al CNEL, dove siedono i rappresentanti delle imprese e dei lavoratori.

L’approccio del CNEL sarà però diverso. Si punterà a valorizzare la contrattazione collettive e a introdurre altri incentivi, per rendere esigibili i rinnovi contrattuali e la stabilizzazione dei lavoratori precari.

Una proposta dovrebbe essere quella di disincentivare il lavoro stagionale favorendo l’accesso direttamente al lavoro a tempo indeterminato per i lavoratori del turismo e usando la cassa integrazione per i periodi di non lavoro. Lo scrive il quotidiano La Stampa in edicola oggi:

“Il secondo fronte su cui agire è quello del lavoro povero. Anche qui attaccando su due versanti. Il primo è quello dei contratti brevi: avere una paga anche significativamente superiore ai 9 euro lordi e percepirla per tre soli mesi all’anno significa avere redditi annui insostenibili. Il pacchetto Cnel potrebbe prevedere forme di disincentivo per i contratti mordi e fuggi. Un capitolo particolare della questione è poi quello del lavoro stagionale. Oggi si prevede che dopo un certo numero di giorni lavorati nell’anno i dipendenti abbiano diritto alla cassa integrazione. Accade così che nelle località turistiche il lavoro stagionale si fermi esattamente quando scatta il diritto alla cassa. La proposta è quella di modificare il meccanismo in modo da consentire la prosecuzione dell’attività lavorativa anche nei mesi in cui oggi si percepisce la cassa integrazione”.

Secondo il quotidiano torinese dunque modificando il requisito di accesso alla Cig (passato dal 2022 da 90 giornate di effettivo lavoro a 30), le aziende opterebbero per il lavoro stabile e i lavoratori del turismo avrebbero accesso alla cassa integrazione “fuori stagione”. Senza dover fare domanda di NASpI.

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