HomeEvidenzaStatali, Rinnovi e Aumenti Stipendio da settembre: ecco per chi

Statali, Rinnovi e Aumenti Stipendio da settembre: ecco per chi

Dipendenti statali, dopo il rinnovo del contratto collettivo del comparto Istruzione e Ricerca, l’appuntamento con i nuovi aumenti è per settembre. Ad attenderli sono i lavoratori del comparto sanità (dirigenti medici, sanitari, veterinari e delle professioni sanitarie), per un totale di circa 135 mila dipendenti.

E non è tutto, anche il CCNL dei dirigenti delle funzioni locali è stato rinviato a settembre. Mentre continuano a mancare del tutto gli atti di indirizzo per i dirigenti dell’area Istruzione e Ricerca e per i dipendenti della Presidenza del Consiglio dei Ministri.

Statali, Aumenti Stipendio settembre 2023: parla ARAN

Gli aumenti attesi per settembre, sono in particolare quelli del comparto Sanità. La conferma arriva proprio dal presidente ARAN Antonio Naddeo.

«Volendo fare un bilancio prima della pausa estiva possiamo dichiararci soddisfatti. Da ottobre 2022, grazie alla determinante spinta politica del ministro per la Pa, Paolo Zangrillo, abbiamo chiuso quattro contratti del comparto (funzioni centrali, locali, sanità e istruzione e ricerca) e il primo per le aree dirigenziali (funzioni centrali). Siamo in dirittura di arrivo per il contratto dei medici (dirigenza medica, veterinaria e sanitaria), che auspichiamo di riuscire a chiudere in settembre. Abbiamo rinnovato i contratti per 2 milioni e mezzo di dipendenti pubblici. Questi contratti – aggiunge Naddeo – non rappresentano solamente un aggiornamento economico, ma in ognuno è stato rivisto l’ordinamento professionale di tutti i comparti, rendendolo più semplice e adattabile alle necessità di ogni singola amministrazione».

«Inoltre – continua il presidente ARAN – abbiamo introdotto un’importante innovazione: l’area di elevata professionalità. Se riusciamo a chiudere gli ultimi due contratti entro quest’anno, saremmo immediatamente pronti per far partire la nuova tornata contrattuale 2022-24, certamente in ritardo, ma in recupero rispetto al triennio precedente quando, ricordo a tutti, il primo contratto 2019-21 (quello per le funzioni centrali) è stato firmato nel 2022».

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