Reddito di Cittadinanza, una parte delle domande sospese da INPS è tornata accolta. Questo perché INPS sta mettendo in pratica le novità apportate dalla Legge di Bilancio prima e dal Decreto Lavoro poi, che insieme hanno riformato il Reddito di Cittadinanza.
RdC sospeso dopo 7 mesi nel 2023: ecco per chi
La Manovra Finanziaria ha previsto che nel 2023 RdC rimanesse attivo per più di 7 mesi solo per le famiglie con soggetti inoccupabili, ossia disabili, over 60 o minorenni. A questi, il decreto Lavoro ha aggiunto i soggetti presi in carico dai servizi sociali.
Solo per queste 4 categorie di famiglie dunque il Reddito di Cittadinanza durerà per più di 7 mesi (e comunque non oltre dicembre 2023): tutte le altre sono incappate nella sospensione anticipata a partire da luglio scorso.
Tuttavia, per una parte dei nuclei familiari a cui è stato sospeso il sussidio la domanda sta tornando attiva. Vediamo nel dettaglio perché.
RdC sospeso torna attivo: ecco come
Come detto, il Governo ha esteso il RdC fino a dicembre 2023 anche a coloro che sono stati presi in carico dai servizi sociali, in quanto non attivabili al lavoro, prima della scadenza dei sette mesi e comunque non oltre il 31 ottobre.
I servizi sociali quindi hanno tempo fino al 31 ottobre per far sapere a INPS dell’avvenuta presa in carico del nucleo familiare, pertanto fino ad allora alcune domande che inizialmente erano state sospese potrebbero essere riaccolte se nel frattempo la famiglia percettrice di RdC è stata inserita in un percorso di inclusione sociale.
In assenza della suddetta comunicazione di presa in carico da parte dei servizi sociali entro il termine del 31 ottobre 2023 l’erogazione della prestazione verrà sospesa, quindi non risulterà terminata.
Tuttavia, come specifica l’art. 13 D.L. 48/2023, l’erogazione potrà essere riattivata, ricomprendendo le mensilità sospese, una volta avvenuta la comunicazione della presa in carico.