Assegno Unico settembre 2023, qualche genitore potrebbe ricevere un aumento di 30 euro con l’avvio della scuola. Ma perché l’apertura delle scuole garantisce, in alcuni casi, una maggiorazione sull’assegno?
A prevederla è lo stesso INPS. Vediamo quando.
Assegno Unico, a settembre aumento di 30 euro: a chi spetta?
In alcune circostanze, INPS riconosce delle maggiorazioni sull’Assegno Unico. Tra queste, una è rivolta alle famiglie con due genitori lavoratori. A prevederla è l’articolo 4, comma 8, del decreto legislativo n. 230 del 29 dicembre 2021.
Ai nuclei familiari dove entrambi i genitori sono titolari di reddito da lavoro, secondo quanto disposto da suddetto comma, INPS riconosce 30 euro in più al mese a figlio. Una maggiorazione pensata per incentivare il lavoro femminile.
L’importo spetta in misura piena per un ISEE pari o inferiore a 15.000 euro, mentre va riducendosi per livelli di ISEE superiori, fino ad azzerarsi nei casi di ISEE superiori a 40.000.
E a settembre sono tante le aziende che riaprono i battenti, così come numerosi sono coloro che ricominciano a lavorare dopo la pausa estiva. Tra questi, rientrano senz’altro i lavoratori della scuola.
Chi lavora nella scuola in maniera precaria e dal 30 giugno scorso, per esempio, è senza un impiego a seguito della scadenza del contratto, con l’avvio dell’anno scolastico può non solo ricominciare a lavorare ma anche beneficiare della maggiorazione. A patto, naturalmente, che anche l’altro genitore lavori.
Recentemente, la maggiorazione di 30 euro è stata estesa anche ai nuclei vedovili, quelli in cui è presente un solo genitore lavoratore poiché l’altro risulti deceduto. In questi casi, la maggiorazione sarà riconosciuta per un periodo massimo di cinque anni successivi al decesso.