HomeEvidenzaReddito di Cittadinanza, in 5 casi niente accredito a settembre

Reddito di Cittadinanza, in 5 casi niente accredito a settembre

Reddito di Cittadinanza settembre 2023, chi non riceverà la ricarica? Dopo la riforma del RdC contenuta nell’ultima Legge di Bilancio e le novità apportate dal Decreto Lavoro, i percettori del sussidio sono diminuiti.

Vediamo dunque chi non riscuoterà RdC a settembre, e non solo per via delle nuove regole.

Reddito di Cittadinanza settembre 2023: niente ricarica in 5 casi

In base alla riforma del Reddito di Cittadinanza, a settembre la ricarica non arriverà ai percettori tra i 18 e i 59 anni non disabili che nel 2023 hanno già riscosso 7 ricariche. Fanno eccezione le famiglie in cui ci sono soggetti disabili, over 60, minorenni o presi in carico dai servii sociali: queste manterranno RdC fino a dicembre 2023, mentre da gennaio potranno contare sui 500 euro mensili di Assegno di Inclusione.

Niente ricarica anche per chi a settembre ha in corso il mese di sospensione del sussidio: si tratta di coloro che ad agosto hanno terminato RdC e, fermo restando le novità apportate dalla legge di Bilancio, hanno presentato domanda di rinnovo.

Non riceveranno la prossima ricarica nemmeno i percettori che non hanno provveduto a inviare a INPS il modello Rdc-Com esteso a seguito di variazioni lavorative all’interno del nucleo familiare. Tale modulo va compilato ogni qualvolta ci sia una attività lavorativa da denunciare a INPS o, più in generale, un cambiamento in famiglia (nuovo lavoro, dimissioni, ecc.), perché l’Istituto Previdenziale è tenuto a sapere se le nuove condizioni economiche del nucleo portano a una revoca del beneficio in seguito al venir meno dei requisiti. Se INPS si accorge che il modello non è stato compilato, sospende i pagamenti del RdC fino a che la famiglia non provvederà a mettersi in regola.

Stessa cosa avviene se il percettore non presenta una DSU aggiornata in caso di variazione del nucleo familiare.

Infine, ricarica del Reddito di Cittadinanza sospesa anche per coloro che non si sono presentati senza giustificato motivo al colloquio fissato dal Centro per l’Impiego, dal Comune o dai servizi sociali. Andare all’appuntamento infatti è obbligatorio se non si vuole incappare nella decadenza del sussidio.

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