Stagionali, -13.600 in un anno: stop al RdC ha funzionato?

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Stagionali, i lavoratori assunti a giugno 2023 sono meno rispetto a quelli assunti a giugno 2022. Nonostante lo spauracchio della fine del Reddito di Cittadinanza e la sua imminente cancellazione (partita gradualmente da luglio), il comparto della ristorazione e del turismo non riesce a tenere il passo dell’anno scorso.

Vediamo cosa dicono i dati INPS dell’Osservatorio sul Precariato facenti riferimento al periodo gennaio-giugno 2023.

Stagionali assunti a giugno 2023: i dati INPS

I contratti di lavoro stagionale sono quelli che solitamente fanno il boom nei mesi estivi, da maggio fino a settembre. Ristoranti, alberghi, stabilimenti balneari, bar, gelaterie, terme, ecc., sono quelli che in estate assumono di più e spesso sono anche quelli in maggiore affanno per la carenza di manodopera.

La cancellazione del Reddito di Cittadinanza a partire da luglio intendeva risolvere almeno in parte questo problema. Almeno nelle intenzioni del Governo e dei suoi sostenitori. Eppure, i dati aggiornati a giugno 2023, solo un mese prima dell’avvio della graduale eliminazione del sussidio, sembrano non confermare questo effetto.

Gli stagionali assunti a giugno 2022 sono stati 219.511, a giugno di quest’anno 211.682: circa 7.800 unità in meno, non un grande divario ma comunque una cifra inferiore. Anche a maggio la situazione è stata la stessa: 144.415 assunti stagionali a maggio 2023 contro i 138.613 di maggio di quest’anno. Risultato -5.802 in un anno. Se sommiamo il calo di maggio a quello di giugno, emergono 13.602 lavoratori stagionali in meno.

E allora? Sono stati tutti assunti a tempo indeterminato o con altre forme contrattuali? No. A giugno 2023 tutti i tipi di contratto risultano comunque in calo rispetto a giugno 2022:

  • 104.595 assunti a tempo indeterminato a giugno 2023 rispetto ai 121.283 di giugno 2022;
  • 347.910 assunti a termine a giugno 2023 rispetto ai 361.933 di giugno 2022;
  • 27.794 assunti in apprendistato a giugno 2023 rispetto ai 30.204 di giugno 2022;
  • 89.542 assunti in somministrazione a giugno 2023 rispetto ai 94.966 di giugno 2022;
  • 81.180 assunti con contratto intermittente a giugno 2023 rispetto agli 82.547 di giugno 2022.

Insomma, sembra che la fine del RdC non abbia spinto i percettori ad avvicinarsi al lavoro. Né – verrebbe da aggiungere – il lavoro si è avvicinato ai percettori RdC, se parliamo di offerte congrue di lavoro. E neppure esiste la prova che i “divanisti’, come una parte del mondo politico chiama i percettori di sussidi, siano in effetti tutti potenziali lavoratori stagionali. Ad ogni modo il dato definitivo della stagione estiva 2023 arriverà nei prossimi mesi quando Inps divulgherà i dati che prendono in considerazione anche luglio 2023.