Stipendio Docenti-ATA ottobre 2023: 6 date nel Calendario NoiPA

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Stipendi docenti e ATA, NoiPA ha reso disponibile il calendario dei pagamenti di ottobre. Le date da tenere a mente sono molteplici visto che NoiPA non liquida tutte le prestazioni contemporaneamente, così come variano anche i destinatari a seconda delle giornate di accredito.

Vediamo nel dettaglio quando riscuoteranno i lavoratori della scuola, quindi i docenti e il personale ATA.

Stipendi ottobre 2023 docenti e ATA: calendario NoiPA

Il calendario lo ha reso noto NoiPA attraverso un comunicato stampa. In questa sede ci soffermeremo solo sugli appuntamenti che interessano il personale scolastico.

Le date da segnare sono 6:

  • si parte lunedì 9 ottobre, quando terminerà l’emissione ordinaria. Con questa emissione arriva la rata stipendiale ordinaria del mese;
  • giovedì 12 ottobre arriverà l’emissione urgente unica, che include anche i crediti del 730 non ancora versati e autorizzati fino al 10 ottobre 2023;
  • mercoledì 18 ottobre arriva invece l’emissione speciale per il personale Supplente Breve e Saltuario della scuola e dovrebbe interessare tutti quegli stipendi dello scorso anno scolastico ancora in risorse in corso di assegnazione;
  • lunedì 23 ottobre è la data in cui riscuoteranno il personale di ruolo e i supplenti con contratto annuale: sono circa 11 giorni dopo l’emissione ordinaria del 9 ottobre;
  • lunedì 23 ottobre è la data che sembra destinata al FIS, ossia il Fondo integrativo d’istituto (in ritardo di circa 2 mesi rispetto all’anno scorso, quando venne saldato ad agosto), gli importi sono visibili da qualche giorno;
  • venerdì 27 (o al più tardi lunedì 30 ottobre): previsto pagamento emissione speciale per il personale Supplente Breve e Saltuario della scuola.

Stipendi docenti e ATA, cosa c’è nel cedolino di ottobre?

Nello stipendio di ottobre saranno calcolate varie voci

  • le addizionali all’Irpef, comunale e regionale (si riprende dopo la ‘sosta’ di settembre);
  • la rata mensile legata all’emolumento accessorio dell’1,5%, introdotto dall’ultima legge di Bilancio (in via di proroga per il 2024);
  • l’aumento dovuto al taglio del cuneo fiscale nella percentuale spettante in base al reddito (6% per i redditi fino a 35 mila euro e 7% per chi ha un reddito non superiore a 25 mila euro).