Pensioni, sì Quota 103 ma arrivano i tagli

Meloni

Pensioni, per il prossimo anno confermata Quota 103 grazie allo scostamento di bilancio: Camera e Senato hanno autorizzato il governo ad aumentare il deficit già fissato la scorsa primavera. Si tratta di 15,7 miliardi di euro in più che l’Esecutivo potrà usare, tra le altre cose, anche per rimettere mano alle pensioni.

Vediamo in che modo.

Pensioni, quota 103 sì ma con tagli

Quota 103 consente il pensionamento a 62 anni di età anagrafica e 41 anni di età contributiva. Le maggiori risorse destinate al pacchetto pensioni servono proprio a garantirne una conferma anche per il 2024. Ma non solo: si spenderanno più soldi anche per rafforzare l’Ape sociale (lo scivolo pensionistico previsto per alcune particolari categorie di lavoratori).

Per finanziare entrambe queste due misure però va trovato almeno un miliardo di euro: lo rivela Il Messaggero di giovedì 12 ottobre. Da dove tagliare per assicurare un’entrata così importante? Risponde sempre il quotidiano romano:

Va trovato almeno un miliardo che potrebbe venire da un ulteriore inasprimento delle regole di indicizzazione già modificate lo scorso anno. Su questo punto la decisione definitiva non è stata ancora presa visto che il taglio in vigore è già consistente; ma alla fine Palazzo Chigi potrebbe optare per una sforbiciata aggiuntiva a svantaggio degli assegni più alti.

Nel 2023 solo chi ha un assegno pensionistico fino a 4 volte il minimo ha visto l’importo mensile adeguato al 100% dell’inflazione: la rivalutazione cala all’aumentare dell’assegno e i pensionati più ricchi si sono così dovuti accontentare di una rivalutazione minore. Nel 2024 tali regole potrebbero essere dunque ancora più severe e il tasso di rivalutazione all’inflazione degli assegni più corposi potrebbe diminuire ulteriormente.