Reddito di Cittadinanza, slitta di un mese la scadenza per comunicare a INPS la presa in carico da parte dei servizi sociali.
L’ultima Legge di Bilancio ha previsto la sospensione del RdC dopo 7 mensilità riscosse in tutte quelle famiglie composte da soli soggetti tra i 18 e i 59 anni occupabili. Tale limitazione invece non vale per chi in famiglia ha soggetti minorenni, ultra 60enni, disabili o presi in carico dai servizi sociali. Tali famiglie infatti potranno mantenere il sussidio per più di 7 mesi (ma comunque non oltre dicembre 2023).
Per la presa in carico ci sono però delle regole ben precise, che il decreto Anticipi collegato alla Legge di Bilancio 2024 e pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 244 del 18 ottobre ha in parte modificato.
Reddito di Cittadinanza, novità presa in carico servizi sociali
I percettori del Reddito di Cittadinanza presi in carico dai servizi sociali sono quelli che vivono in una condizione economica e sociale difficile: quelli per i quali non è sufficiente un nuovo impiego per l’inclusione nella società. Per questo motivo la loro pratica non è seguita dal Centro per l’Impiego bensì affidata a un assistente sociale.
La Legge di Bilancio 2023 prevede che la presa in carico da parte dei servizi sociali:
- avvenga prima della scadenza dei 7 mesi di fruizione del RdC;
- sia comunicata a INPS tramite la piattaforma GePI entro il 31 ottobre.
La novità contenuta nel decreto Anticipi riguarda proprio questo secondo punto. La scadenza per comunicare a INPS l’avvenuta presa in carico slitta al 30 novembre 2023. Prorogato quindi il termine ultimo per la comunicazione all’INPS. Il soggetto potrà così continuare a ricevere il Reddito di Cittadinanza fino al 31 dicembre.
Ma se entro il 30 novembre prossimo la comunicazione non verrà inviata, l’erogazione del Reddito di Cittadinanza verrà sospesa una volta percepite le 7 mensilità.
Si allunga quindi il tempo che i servizi sociali hanno a disposizione per far sapere a INPS tramite suddetta piattaforma che hanno preso in carico il percettore del RdC. La presa in carico comunque, come detto, deve avvenire entro il settimo mese di fruizione.
La novità quindi intende solamente agevolare il lavoro dei servizi sociali, non dare più tempo ai percettori per essere presi in carico.