Il rinnovo del Contratto Collettivo nazionale di Lavoro del Commercio, Terziario, Servizi, Grande Distribuzione non arriva e così i sindacati hanno proclamato lo stato di agitazione che si concluderà con uno sciopero.
A dare ufficialità alla notizia è un comunicato unitario dei 3 sindacati Filcams-Cgil, Fisascat-Cisl, Uiltucs-Uil, che da 4 anni provano a negoziare un aumento stipendiale per i lavoratori.
Vediamo in cosa consisterà lo stato di agitazione e lo sciopero.
Rifiuto flessibilità e straordinari e Sciopero a dicembre
La protesta del personale di negozi, supermercati, grande distribuzione, centri commerciali, parte proprio in questi giorni di fine ottobre e proseguirà fino a dicembre.
Si svolgerà su tre fronti:
- Stato di agitazione del personale con lo stop a qualsiasi forma di flessibilità, come lavoro supplementare, straordinario, lavoro domenicale (salvo per chi non vi è tenuto per previsione di contratto individuale), banca-ore e patti con clausole);
- Convocazione di Assemblee sindacali in tutti i luoghi di lavoro in cui i sindacati informeranno i lavoratori sullo stalle negoziale e sul rifiuto di Confcommercio, Confesercenti, Federdistribuzione, Ancc-Lega Coop, Confcooperative-Consumo e Utenza, Agci-Agrital di concedere gli aumenti dovuti;
- Uno sciopero e una manifestazione nazionale da svolgersi nel mese di dicembre 2023 a completamente del periodo di agitazione, in una data che dovrà essere ancora individuata. Prima dello sciopero i sindacati convocheranno i delegati in un attivo nazionale.
“Un’intera categoria di lavoratrici e di lavoratori – si legge nella nota sindacale -, peraltro fra le più numerose in Italia, non può essere ostaggio dei calcoli cinici di un sistema associativo del tutto indifferente ai bisogni e alle necessità di chi ha dato tanto in questi anni sia alle imprese che al Paese. Il contratto ci spetta, è l’ora dei rinnovi“.