Carta Spesa Dedicata a te, quando ci sarà la ricarica? Lo scorso luglio i beneficiari della misura hanno ritirato la Carta caricata con 382,50 euro sapendo che se avessero fatto almeno un acquisto entro il 15 settembre avrebbero potuto godere di un’altra ricarica.
A prevedere un secondo accredito è lo stesso decreto del 18 aprile, quello che emana la misura stessa e che obbliga i percettori a fare almeno una spesa entro il 15 settembre, pena la decadenza del sussidio.
Vediamo quali dettagli fornisce suddetto decreto in merito al nuovo pagamento sulla carta Dedicata a te.
Carta Dedicata a te, quando ricarica Poste Italiane?
La Carta Dedicata a te spetta alle famiglie composte da almeno 3 componenti con un ISEE entro i 15 mila euro che non fruiscano di altri sussidi statali. Il suo valore è di 382,50 euro da spendere esclusivamente in prodotti alimentari di prima necessità.
La distribuzione delle Carte è partita in estate. Per attivarla c’era tempo fino al 15 settembre. Chi entro tale data non ha comprato nulla pagando con la carta ha perso quindi il beneficio: si tratta all’incirca 4.400 carte non attivate, per un totale di 1,6 milioni di euro. Tali somme non attivate verranno ridistribuite tra coloro che invece hanno regolarmente attivato la Carta Spesa.
È lo stesso decreto a prevederlo, all’articolo 8, commi 1 e 2. Al comma 1, nel dettaglio, si parla di un monitoraggio che Poste Italiane effettuerà a partire da ottobre sulle somme non assegnate e sulle carte non attivate.
Ciò significa che a breve Poste Italiane dovrebbe caricare sulle carte attive gli importi residui risultanti dal monitoraggio effettuato. La ridistribuzione avverrà seguendo specifici criteri di priorità (gli stessi usati per l’assegnazione della Carta Spesa stessa).
Nonostante i primi numeri sulla carte spesa attivate e non circolino già, non si sa ancora se l’operato di Poste Italiane sia effettivamente terminato. A questo punto, però, è logico pensare che la nuova ricarica non arriverà prima di novembre. Anche perché, come stabilito dal decreto, Poste Italiane dovrà poi comunicare i dati al ministero dell’agricoltura e a quello dell’Economia: operazione che senz’altro porterà via un po’ di tempo.