Anticipo IVC di dicembre: 10 cose importanti da sapere

Abbiamo raccolto le domande che i nostri lettori si pongono in merito alla prossima erogazione dell’anticipo dell’Indennità di Vacanza Contrattuale.

Si tratta della rivalutazione dell’IVC, a valere sul 2024, per i dipendenti pubblici ancora in attesa del rinnovo dei CCNL di comparto.

L’IVC sarà erogata a dicembre 2023, prima del 2024: quindi si tratta di un anticipo. Vediamo quali sono le 10 cose importanti da sapere.

Il Decreto Anticipi ha stabilito la rivalutazione dell’Ivc pari a 6,7 volte dell’importo attualmente in erogazione ai dipendenti pubblici. E questa rivalutazione viene corrisposta in anticipo.

E’ la prima volta probabilmente che viene erogata sullo stipendio degli statali una somma non ancora maturata. Si tratta dell’esatto opposto del concetto di arretrato, che invece viene erogato dopo la maturazione.

Proviamo a fare sintesi come queste domande e risposte:

Ecco un riassunto delle principali informazioni chiave riguardo all’anticipo dell’Indennità di Vacanza Contrattuale (IVC) per i dipendenti pubblici:

  1. L’anticipo dell’IVC è previsto per il 2024 ma verrà erogato a dicembre 2023 come parte del Decreto Anticipi.
  2. La rivalutazione è stabilita a 6,7 volte l’importo attualmente in erogazione ai dipendenti pubblici.
  3. L’anticipo non viene erogato ai pensionati in quanto l’incremento matura dopo il collocamento a riposo.
  4. I dipendenti che cessano il servizio dopo il 1° gennaio 2024 dovranno restituire la quota in più percepita.

Differenze tra personale a tempo determinato e indeterminato

Mentre il personale a tempo indeterminato avrà l’anticipo in dicembre, il personale a tempo determinato lo avrà mensilmente, nel corso del 2024.

Ma questa non è l’unica differenza.

Il trattamento fiscale è diverso in quanto il personale di ruolo si troverà l’anticipo IVC nell’anno 2023 mentre per il personale a tempo determinato l’IVC andrà sul reddito dell’anno 2024.

Conviene fare ricorso?

Alcune organizzazioni sindacali stanno valutando l’opportunità di fare ricorso in quanto viene lamentata la disparità di trattamento tra dipendenti a tempo determinato e a tempo indeterminato.

Tuttavia, poiché i tempi delle cause di lavoro in Italia sono superiori ai due anni, i dipendenti a tempo determinato riuscirebbero ad ottenere i compensi già anticipati ai colleghi di ruolo in un tempo assai inferiore rispetto all’iter burocratico di una causa.