HomeEvidenzaConcordato Preventivo Biennale: controlli dalla Guardia di Finanza

Concordato Preventivo Biennale: controlli dalla Guardia di Finanza

Le partite Iva che accetteranno il concordato preventivo biennale proposto dall’Agenzie delle Entrate sono escluse dai controlli. Questa affermazione però non è del tutto vera.

Anche i soggetti ISA e chi ha adottato il regime fiscale forfettario potrà rientrare nei controlli della Guardia di Finanza che potranno essere svolti in varie fasi.

I controlli verso imprese, professionisti e semplici partite Iva, che accettano l’accordo sull’imponibile fiscale dal 2024, per due anni, ci saranno. La conferma arriva anche da Il Sole 24 Ore secondo cui “la Guardia di finanza sta studiando una serie di controlli da compiere preventivamente sulle categorie di contribuenti che potranno beneficiare della misura, per scovare chi riesce a celare al fisco redditi extra”.

Chi pensava che lo Stato avrebbe cambiato approccio, fidandosi completamente del contribuente, rimarrà deluso. In Italia il valore dei beni sequestrati quale profitto dell’evasione e delle frodi fiscali ammonta a 4,8 miliardi di euro. La guardia di Finanza questo lo sa bene, ecco perchè intende continuare ad indagare su frodi ed evasione fiscale.

Concordato Preventivo Biennale, controlli su priorità

I controlli sulle Partite Iva dal 2024 cambieranno, grazie al concordato preventivo biennale. La grande differenza rispetto agli anni prima sarà la programmazione, ma nessuna preclusione è prevista nei confronti di cui ha indici di affidabilità fiscale pari o superiore a 8.

La Guardia di Finanza ragionerà da ora in poi sulla base delle priorità, intervenendo con accertamento dapprima su chi ha un più alto rischio di evasione o frode fiscale, tenendo conto delle condizioni soggettive dei singoli contribuenti.

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