Dal Senato si accendono nuove speranze di proroga dello smart working al 2024.
Dopo gli emendamenti dei giorni scorsi di PD e M5S che proponevano il prolungamento degli attuali benefici al 30 giugno 2024, in commissione Bilancio sono state approvate modifiche un po’ diverse che comunque riaprono la ‘partita’ per una parte dei lavoratori.
Smart Working, proroga al 31 marzo 2024: le condizioni
Attualmente lo smart working semplificato, quale diritto del lavoratore, è previsto nel settore privato per i genitori di figli under 14 e nel pubblico per i soggetti fragili, fino al 31 dicembre 2023. Ipotesi di proroga sono state più volte bocciate in Parlamento nelle scorse settimane. Fino alla novità delle ultime ore.
I partiti di maggioranza hanno dato il via libera ad una proroga di 3 mesi del diritto al lavoro agile per i genitori con figli minori di 14 anni dipendenti di aziende del settore privato. Per loro la scadenza passerà quindi dal 31 dicembre 2023 al 31 marzo 2024. Viene approvata quindi la rimodulazione della proposta PD e M5S.
La fruizione per i lavoratori ‘privati’ è sottoposta a 3 condizioni:
- la presenza di figli sotto i 14 anni;
- l’assenza di un altro genitore beneficiario di trattamenti di sostegno al reddito per cessazione (naspi, dis-coll) o sospensione del rapporto di lavoro (cig);
- possibilità di svolgere le prestazioni in modalità agile.
Niente da fare invece per i lavoratori statali ‘fragili’. Per loro mancano le coperture di Bilancio e così i senatori hanno optato per lo stop a fine 2023.
