Carta Docente, 500 euro in arrivo anche ai Precari

Soldi

Carta del Docente, in arrivo la ricarica anche per gli insegnanti a tempo determinato con contratto in scadenza il 31 agosto.

Inizialmente prevista solo per i docenti di ruolo, in seguito a varie sentenze anche i docenti precari potranno ora contare sui 500 euro da spendere per il materiale scolastico. Ma è già polemica per l’esclusione di migliaia di insegnanti con contratto in scadenza al 30 giugno.

Carta Docente precari: quando arriva e cosa comprare

I docenti a tempo indeterminato hanno riscosso i 500 euro di Carta Docente lo scorso 27 settembre. Tale importo può essere speso esclusivamente a fini didattici, quindi per:

  • acquistare libri, testi, hardware e software utili all’aggiornamento professionale;
  • iscriversi a corsi per attività di aggiornamento e di qualificazione delle competenze professionali;
  • iscriversi a corsi universitari, post laurea o master inerenti al profilo professionali;
  • comprare biglietti per rappresentazioni teatrali e cinematografiche o titoli per l’ingresso a musei, mostre ed eventi culturali e spettacoli dal vivo.

Ma tali spese sono sostenute da tutti gli insegnanti, a prescindere dal tipo di contratto. L’estensione della Carta anche ai docenti con contratto in scadenza nasce quindi proprio dall’esigenza di equiparare i docenti precari a quelli di ruolo visto che anche chi ha un contratto a tempo determinato sostiene, per le attività didattiche, le stesse spese dei colleghi non in scadenza di contratto. Lo ha stabilito una recente sentenza della Corte di Cassazione.

Grazie alle successive modifiche, dunque, anche i docenti con contratto in scadenza il 31 agosto (sono circa 67.500) stanno ricevendo proprio in queste ore i 500 euro per effettuare acquisti utili allo svolgimento dell’insegnamento relativi all’anno scolastico 2023/2024.

500 euro che, ricordiamo, ai docenti con contratto a termine spettano limitatamente all’anno in corso: non potranno richiedere una somma equivalente relativa agli anni scolastici precedenti. Ma la discriminazione che in queste ore sta agitando i sindacati è quella mossa ai danni degli insegnanti con il contratto in scadenza al 30 giugno, esclusi dalla misura.