I lavoratori licenziati durante il periodo dell’emergenza Covid potranno ottenere il pensionamento anticipato. Lo ha chiarito Inps con il Messaggio n. 4192 del 24 novembre 2023.
Vediamo chi potrà beneficiare di questa novità.
Pensioni 2023, riesame “Covid” per lavoratori precoci
La precisazione dell’Inps è la seguente. Durante il Covid sussisteva il divieto di licenziamento. Tuttavia coloro che sono stati licenziati in quel periodo potranno accedere all’Ape sociale oppure andare in pensione.
Con Ape sociale non si va in pensione ma si ha diritto ad un assegno a carico dello Stato, a chi ha 63 anni di età e non è titolare di pensione. Ciò in attesa della pensione vera e propria.
Tale possibilità spetta se si è un lavoratore precoce, cioè se si è avuto l’accredito contributivo di almeno un anno prima del compimento dei 19 anni di età. E se si è fruito dell’esodo incentivato nel periodo della pandemia e di blocco dei licenziamenti, durato fino al 31 marzo 2021.
La precisazione è giunta alla vigilia della scadenza per la presentazione delle domande di pensionamento per il 2023, fissata al 30 novembre. E si è resa necessaria a seguito del respingimento da parte di Inps di numerose istanze. In proposito Inps rassicura che le domande respinte saranno riesaminate senza ulteriori adempimenti a carico degli interessati.