“Rinnovo CCNL Scuola entro il 2024”: il Ministro se la prende comoda e promette 300€

Valditara

Sarà rinnovato entro il 2024 il CCNL del comparto Istruzione e Ricerca per il triennio 2022-2024. E’ l’annuncio dato dal Ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara intervistato da Quotidiano Nazionale.

La notizia però non rassicura affatto i lavoratori della Scuola e i sindacati che già intravedono un rinvio al 2025, per un contratto collettivo non ancora definitivamente rinnovato neppure per il triennio precedente 2019-2021 (si attende ancora il via libera della Corte dei Conti).

A ritardi cronici e stratificati nel tempo si accumuleranno altri ritardi. Peccato, anche perchè il “governo del comparto Istruzione” con il Ministro Valditara era iniziato bene (almento dal punto di vista delle relazioni sindacali) con la prima firma del novembre 2022 sul rinnovo del triennio 2019-2022, a pochi giorni dal suo insediamento. Ora invece la doccia gelata.

”Puntiamo a rinnovarlo entro il 2024 – ha affermato l’esponente leghista – . Sarebbe il secondo rinnovo nel giro di un anno e mezzo. Rinnovare il contratto della scuola è stata una delle nostre priorità e in legge di bilancio sono state stanziate risorse significative: alla scuola andranno circa 3 miliardi”.

CCNL Scuola, gli aumenti non si vedranno nel 2024

Alla Scuola andranno circa 3 miliardi, afferma Valditara, ma la coperta è sempre corta e qualche dubbio rimane, considerato che pochi giorni fa il Ministro della Pubblica Amministrazione Paolo Zangrillo ha dato un’indicazione non proprio in armonia con quello che sostiene il titolare Viale Trastevere.

La Manovra ha stanziato 8 miliardi per i contratti pubblici e le priorità – ha sottolineato Zangrillo – sono Sanità (a cui andranno 3 miliardi), Forze Armate e Enti locali.

Ma il problema è un altro: i soldi non sono tutti stanziati per il 2024. La Legge di Bilancio parla chiaro: degli 8 miliardi stanziati 3 miliardi di euro sono a valere per l’anno 2024 e 5 miliardi di euro per l’anno 2025. Per vedere gli aumenti in tasca c’è tempo quindi.

Anche se Valditara già intravede aumenti a tre cifre: “Gli aumenti medi tra lo scorso contratto chiuso e il nuovo arriveranno a quasi 300 euro al mese”.