HomeEvidenzaCCNL Scuola: il Ministro promette aumenti ma i soldi bastano?

CCNL Scuola: il Ministro promette aumenti ma i soldi bastano?

Nell’intervista concessa dal Ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara al Quotidiano Nazionale – ripresa da TuttoLavoro24.it – il Ministro ha promesso, per il biennio 2022-2024 aumenti di 300 euro per la Scuola (comprensivi di 124 euro già erogati con il precedente rinnovo).

Stanziati tre miliardi per il rinnovo del CCNL scuola

Il Ministro, circa il rinnovo del CCNL scuola, ha così affermato:

”Puntiamo a rinnovarlo entro il 2024. Sarebbe il secondo rinnovo nel giro di un anno e mezzo. Rinnovare il contratto della Scuola è stata una delle nostre priorità e in legge di bilancio sono state stanziate risorse significative: alla scuola andranno circa 3 miliardi”.

La domanda che tuttavia ci sentiamo di fare è la seguente:

Sono sufficienti tre miliardi di euro per arrivare ad un incremento lordo di 176 euro mensili che – sommato ai precedenti 124 – porterebbe l’incremento mensile a 300 euro?

TuttoLavoro24.it ha provato a calcolarlo e a dimostrarlo ma i conti non tornano, come si evince da questa tabella:

I tre miliardi stanziati dal Governo diventano poco più di due dopo aver tolto i contributi e IRAP a carico del datore di lavoro.

Abbiamo quindi diviso i poco più di 2 miliardi per il milione e 250 mila dipendenti del Ministero delll’Istruzione e del Merito e abbiamo ricavato un lordo pro capite di 1.615,36 euro su tredici mensilità.

Se dividiamo quindi l’importo per tredici troviamo un incremento mensile di 124 euro circa, pari all’incremento del precedente contratto.

Se sommiamo i 124 euro dei due rinnovi raggiungiamo i 248 euro, un po’ lontani dai 300 euro promessi dal Ministro.

Per arrivare ai 300 euro mensili promessi, occorre trovare risorse nel contratto per un altro milione e 300 mila euro.

CCNL Scuola, gli aumenti non si vedranno nel 2024

Sarà comunque difficile che i contratti vengano rinnovati nel corso del 2024 in quanto il Ministro della Pubblica Amministrazione Paolo Zangrillo ha dato un’indicazione diversa.

I primi contratti ad essere rinnovati saranno Sanità e Funzioni Locali.

Le trattative per il rinnovo di questi due comparti sono effettuate dall’Aran con le Organizzazioni Sindacali in quanto i contratti di queste categorie sono privatizzati, cioè regolati dal Codice Civile. Il rinnovo dei contratti delle Forze dell’Ordine, prioritari per il Ministro Zangrillo, seguiranno in iter veloce ma a parte, in quanto in questo caso non sarà firmato un Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro ma l’accordo sarà traslato in Decreto del Presidente della Repubblica.

Solo dopo la firma dei CCNL Sanità e Funzioni Locali sarà la volta del Comparto Scuola e, infine, delle Funzioni Centrali.

Un contratto senza arretrati?

Quasi tutte le risorse stanziate nel 2024 sono state utilizzare per pagare l’anticipo del contratto a dicembre (Anticipo IVC).

Non ci sarà il pagamento di alcun arretrato in quanto dall’incremento degli importi stipendiali tabellari dovrà essere dedotto l’acconto.

La grossa parte degli incrementi sono stanziate per l’anno fiscale 2025 e andranno ad incrementare il tabellare retributivo solo dal 31 dicembre 2024.

L’aumento degli stipendi dal 31 dicembre 2024 significa, oltre a non pagare alcun arretrato, spostare gli incrementi stipendiali solo a gennaio 2025.

RIPRODUZIONE RISERVATA – I siti web che intendono riprodurre, anche parzialmente, i contenuti del presente articolo sono tenuti ai sensi della Legge sul Diritto di Autore, a citare la fonte "TuttoLavoro24.it" e a creare specifico link all'articolo. Abusi saranno segnalati a Google e Meta (Facebook) per l'immediata rimozione..
spot_img
spot_img
spot_img
- Advertisment -