Nel 2024 il trattamento integrativo (noto anche come Bonus 100 euro o Ex Renzi) continuerà a essere riconosciuto in busta paga ai lavoratori dipendenti a determinate condizioni.
L’accredito è riconosciuto in busta paga dal datore di lavoro in qualità di sostituto d’imposta. Spetta anche a chi alterna redditi da lavoro dipendente a redditi assimilati, come NASpI e Disoccupazione Agricola, erogati da Inps.
Tuttavia, rispetto all’anno passato ci sono delle differenze che occorre tenere ben presenti per capire come si calcola. Differenze dovute alla riforma fiscale che ha modificato le aliquote IRPEF: i redditi fino a 28.000 euro annui, infatti, dal 2024 saranno tassati al 23%, esattamente come quelli fino a 15.000 euro. Ciò comporta la riduzione da 4 a 3 scaglioni IRPEF.
Trattamento integrativo, quali Redditi?
Innanzitutto, partiamo col dire che il trattamento integrativo non spetta indistintamente a tutti i lavoratori dipendenti. Spetta in misura piena (100 euro) se il reddito annuo non supera i 15.000 euro, a condizione che l’imposta lorda dovuta sia superiore alle detrazioni spettanti per lavoro dipendente. A queste condizioni spetta anche tra i 15.001 e i 28.000 euro.
L’art. 1 del d.lgs. 216/2023 (Riforma Fiscale) dispone per il 2024 un aumento delle detrazioni per il lavoro dipendente da 1.880€ a 1.955€ per i contribuenti che hanno un reddito complessivo non superiore a 15.000€. Si tratta di 75€ in più, che avrebbero potuto avere un impatto negativo su coloro che hanno un reddito fino a tale soglia.
E’ per questo che la normativa ha poi previsto che la detrazione da lavoro dipendente viene diminuita dell’importo di 75 euro, rapportata al periodo di lavoro nell’anno.
Esclusi dal Trattamento integrativo Irpef
Esclusi dall’applicazione del Trattamento integrativo di 100 euro mensili sono i pensionati.
Sul piano reddituale il Bonus non si applica nella No tax area, ossia l’area di non applicazione del prelievo fiscale. Finora, la no tax area arrivava fino a 8.175 euro di reddito annuo. La riforma fiscale 2024 ha modificato tale limite, innalzandolo a 8.500 euro.
Trattamento integrativo, tutti gli importi
L’importo del trattamento integrativo in busta paga oscilla sui 100 euro, ma non è sempre uguale: varia a seconda del numero dei giorni che compongono il mese.
Per calcolarlo basta dividere 1.200 euro (quanto deve incassare il lavoratore in totale nell’anno) per 365 giorni e moltiplicare il risultato per i giorni di detrazione per lavoro dipendente spettante nel mese. Nel 2024 avremo quindi un trattamento integrativo di:
- 101,92 euro a gennaio (31 giorni);
- 95,34 euro a febbraio (29 giorni);
- 101,92 euro a marzo (31 giorni);
- 98,63 euro ad aprile (30 giorni);
- 101,92 euro a maggio (31 giorni);
- 98,63 euro a giugno (30 giorni);
- 101,92 euro a luglio (31 giorni);
- 101,92 euro ad agosto (31 giorni);
- 98,63 euro a settembre (30 giorni);
- 101,92 euro a ottobre (31 giorni);
- 98,63 euro a novembre (30 giorni);
- 101,92 euro a dicembre (31 giorni).
Il trattamento integrativo supera quindi i 100 euro solo nei mesi che hanno 31 giorni. La somma di quanto erogato ogni mese fa comunque 1.200 euro all’anno e se alla fine dell’anno manca qualcosa, la differenza potrà essere recuperata con la dichiarazione dei redditi, presentando il modello 730.