Con questo articolo uscito il 16 gennaio scorso Tuttolavoro24.it si chiedeva se, per il Bonus Mamma per Stipendi NoiPa fosse necessario fare domanda, riservando di approfondire la tematica non appena fosse uscita la circolare INPS.
Poco istanti dopo l’uscita del nostro articolo, l’INPS ha pubblicato la circolare n. 11 del 16 gennaio 2024 che regola l’attribuzione del bonus mamma.
La circolare INPS n. 11 del 16 gennaio 2024
La circolare Inps detta le regole circa la decontribuzione a favore dei lavoratori dipendenti, cioè del rimborso dei contributi del 6% e 7% – che riguarda la stragrande maggioranza dei lavoratori dipendenti – rispettivamente per imponibili previdenziali mensili inferiori rispettivamente a 2.692 e 1.923 euro.
Ecco il testo dell’oggetto della circolare:
“Articolo 1, comma 15, della legge 30 dicembre 2023, n. 213, recante “Bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2024 e bilancio pluriennale per il triennio 2024-2026”.Esonero sulla quota dei contributi previdenziali per l’invalidità, la vecchiaia e i superstiti a carico dei lavoratori dipendenti. Istruzioni operative e contabili. Variazioni al piano dei conti“
Il punto della circolare che tratta il cosiddetto bonus mamma è il numero 6: “Coordinamento con altri incentivi“.
I requisiti per ottenere il Bonus mamma
Ecco i requisiti per la corresponsione del bonus mamma indicati nel punto 6 della circolare INPS:
- Dipendente donna a tempo indeterminato con due figli di cui uno di età inferiore a 10 anni;
- Dipendente donna a tempo indeterminato con tre figli di cui almeno uno di età inferiore a 18 anni;
- La riduzione contributiva è alternativa alla decontribuzione del 6% e 7% (bonus Meloni)
- Il limite annuo è di 3 mila euro riparametrato di base mensile (massimale di 250 euro mensili)
- Sono esclusi i rapporti di lavoro domestico.
Ecco le nuove tabelle per il personale della Scuola
In base alle informazioni contenute nella Circolare INPS abbiamo elaborato le tabelle per ciascun profilo professionale.
Sebbene il “bonus mamma” sia alternativo al “Bonus Meloni” li abbiamo tenuti divisi nella tabella per motivi di chiarezza.
In caso non spetti il “bonus mamma“, subentrano le regole del “bonus Meloni“
Solamente tenendo distinte le due misure possiamo avere un’idea dell’effettiva incidenza della misura adottata dal Governo.
In questa prima tabella, il bonus Meloni, spetta a tutti i lavoratori, mentre alle donne con i requisiti che abbiamo elencato, deve essere aggiunta la quota nella colonna in arancione scuro.
Nelle colonne in blu, abbiamo riportato il bonus al netto dell’Irpef su base mensile e su base annua.
Nella tabella sopra possiamo notare una cosa interessante.
Quando, a causa del superamento del limite di 2.692 euro mensili lordo previdenziale, non è possibile applicare la decontribuzione, è possibile la sola attribuzione del “bonus mamma”.
Ma anche il bonus ha un limite: non è possibile superare la somma 250 euro mensili, 3.000 euro lordi annui, pari a 1.950 euro netti annui mensili al netto dell’IRPEF con aliquota 35%.
In questa tabella sono riportati gli insegnanti di infanzia e primaria e i diplomati della scuola secondaria.
Arriviamo infine agli insegnanti di scuola secondaria di primo e secondo grado.
Come possiamo notare, il “il bonus meloni” è il beneficio da cui traggono beneficio soprattutto i precari e i neo assunti.
NoiPA pagherà direttamente senza fare domanda da parte delle dipendenti?
La circolare INPS non prevede che il bonus sia erogato su domanda.
Il beneficio dunque dovrebbe essere riconosciuto direttamente dal datore di lavoro.
NoiPA non è un datore ma una piattaforma che elabora gli stipendi può riconoscere il diritto al bonus è tramite il codice fiscale dei figli se sono presenti sul portale.
Dal codice fiscale NoiPA può rilevare se i figli sono maggiorenni o minorenni e quindi attribuire automaticamente il beneficio senza che le dipendenti facciano domanda.
Ovviamente il portale degli stipendi non può essere in grado di conoscere se nel nucleo familiare siano presenti altri figli che danno il diritto ad acquisire il diritto, per cui numerose dipendenti potrebbero rimanere escluse pur avendone il diritto se i dati non sono a conoscenza di NoiPA.
Il consiglio che ci sentiamo di dare, è di inserire i figli, anche maggiorenni nel portale, senza prenderli a carico.