La parte variabile degli stipendi dei dipendenti pubblici dovrà essere più alta rispetto al passato. L’obiettivo fissato dal Ministero della Pubblica Amministrazione con l’atto di indirizzo generale per i prossimi rinnovi contrattuali è che le risorse stanziate dovranno essere destinate al salario di produttività e non solo al minimo tabellare.
Quante sono le risorse?
Le risorse complessivamente stanziate dal Governo con i provvedimenti approvati sul finire del 2024 sono 9,95 miliardi di euro, di cui 8 miliardi per lo stipendio base.
Serviranno a rinnovare i contratti collettivi nazionali di lavoro del pubblico impiego per il triennio 2022-2024, con i negoziati tra Aran e sindacati che partiranno nel corso di quest’anno, con notevole ritardo.
“I negoziati inizieranno da quei comparti che necessitano di un intervento più urgente – aveva assicurato in un’intervista di inizio mese il Ministro per la PA Paolo Zangrillo – : la sanità, che tra l’altro ha uno stanziamento dedicato di 3 miliardi, sicurezza e difesa perché si tratta di un comparto molto sollecitato negli ultimi anni, e gli enti locali, che non hanno potuto beneficiare dell’anticipo di dicembre».
La ripartizione voluta dal Governo è questa: 5,5 miliardi destinati al ‘Settore Stato’ e 4,45 miliardi riservati ai settori non statali, come la Sanità (di competenza regionale) e gli enti locali, che potranno aumentare le risorse attingendo ai loro bilanci.
Priorità al comparto Sanità dunque, che proprio oggi firma in via definitiva il CCNL per il triennio 2019-2021 che ha portato aumenti di 250 euro e arretrati per 11.000 euro.
Più soldi legati alle performance e al merito
In busta paga arriveranno più soldi sì, ma una parte sostanziosa di questo stanziamento dovrà prevedere erogazioni legate alla produttività, con il salario accessorio e gli scatti legati ai risultati e non all’anzianità.
La produttività dovrà essere un pezzo importante anche della retribuzione dei dirigenti pubblici, e dovrà occupare una quota fino al 30%. E la misurazione delle performance sarà legata anche ai tempi di chiusura dei procedimenti e dei pagamenti delle fatture inviate alla Pubblica Amministrazione.