Alle sette in punto di oggi, 9 febbraio 2024, NoiPA ha terminato l’emissione degli stipendi di febbraio ed ora, la piattaforma, è proiettata alla composizione degli stipendi di marzo dove daremo un occhio alle principali novità.
A grandi passi verso lo stipendio di marzo
In attesa che NoiPA sciolga le riserve circa la corresponsione degli arretrati del contratto della Scuola, vediamo quali saranno le principali novità che appariranno nei cedolini di marzo 2024.
- Addizionale Regionale con le nuove aliquote; dove i contribuenti di alcune regioni troveranno un aumento maggiore dell’imposta rispetto all’anno scorso.
- Acconto addizionale comunale 2024;
- Saldo addizionale comunale 2023;
L’addizionale regionale sarà versata alla regione in cui il contribuente aveva la residenza fiscale al 1° gennaio 2023.
Analogamente, il saldo addizionale comunale sarà versato al comune in cui il contribuente aveva la residenza al 1° gennaio 2023 mentre l’acconto 2024 sarà versato al comune in cui il contribuente aveva la residenza al 1° gennaio 2024.
Il recupero delle addizionali sarà effettuato in 9 rate mensili da marzo a novembre.
In casso di cessazione del rapporto di lavoro, le rate rimanenti saranno recuperate con l’ultima mensilità.
Quando saranno disponibili le certificazioni uniche?
Come ogni anni, le certificazioni uniche saranno disponibili verso la metà del mese di marzo.
Le certificazioni saranno scaricabili in formato pdf direttamente dal portale NoiPA.
Per i deceduti sarà necessario richiederle presso le proprie segreterie oppure presso gli uffici che curano il trattamento economico come le Ragionerie Territoriali dello Stato.
Le certificazioni uniche saranno emesse anche per soggetti non amministrati da NoiPA come i coniugi o ex coniugi con diritto all’assegno alimentare, i creditori pignoratizi privati che dovranno inserire i compensi ricevuti nella dichiarazione dei redditi.
Gli stipendi cominciano a stabilizzarsi
Con il mese di marzo, gli stipendi cominciano a stabilizzarsi e non ci saranno differenze retributive nei prossimi mesi.
In particolare, il “bonus Meloni“, cioè la decontribuzione, ha fatto salire l’imponibile fiscale e, di conseguenza anche il peso delle addizionali sullo stipendio.