NASpI febbraio 2024, INPS non paga in questi 3 casi

Naspi

La NASpI di febbraio 2024 c’è chi l’ha già ricevuta, c’è chi la sta per ricevere e c’è chi invece non sa nemmeno quando la riscuoterà. Se da una parte troviamo quei disoccupati che il bonifico INPS lo hanno già incassato, dall’altra c’è infatti chi ancora aspetta la disposizione di pagamento.

I pagamenti dell’indennità di disoccupazione NASpI non arrivano tutti contemporaneamente e le motivazioni alla base possono essere le più disparate. Analizziamo i casi più diffusi.

NASpI in ritardo, i casi

Occorre fare una distinzione tra i motivi del ritardo dell’accredito della NASpI e le ragioni che invece spingono INPS a non emettere proprio il pagamento. Partiamo dai primi.

Innanzitutto bisogna fare presente che le operazioni che ruotano attorno ai pagamenti dell’indennità di disoccupazione non sono centralizzate, ma gestite a livello locale dalle strutture territoriali INPS. Ciò può comportare delle differenze di tempistiche da zona a zona.

Le sedi INPS più oberate di lavoro (come quelle delle città metropolitane di Roma, Milano, Napoli e Palermo, per esempio) possono impiegare più tempo di altre a sbrigare le pratiche e, di conseguenza, i cittadini che si affidano a loro dovranno attendere qualche giorno in più prima di ricevere l’importo.

Anche chi aspetta la prima mensilità non ha nulla di cui preoccuparsi: chi a febbraio attende il primo mese di NASpI potrebbe dover attendere ancora. In genere infatti la risposta dell’Istituto arriva non prima di 30-60 giorni. Inoltre, spesso la prima mensilità viene pagata alla fine del mese, non all’inizio come prassi. In queste circostanze, dunque, non resta che attendere con pazienza.

Perché INPS non paga la NASpI?

Altre volte, invece, INPS non può emettere il pagamento per via di alcuni inadempimenti da parte del titolare della NASpI.

Se il percettore non si presenta al Centro per l’impiego quando convocato, per esempio, INPS non paga. Il soggetto, infatti, potrebbe non essersi presentato all’appuntamento per la sottoscrizione del patto di servizio, che va firmato entro 15 giorni dall’invio della domanda di disoccupazione.

Inoltre, a febbraio INPS può bloccare gli accrediti NASpI perché non ha ricevuto dal titolare della prestazione la comunicazione del reddito presunto 2024, informazione necessaria in determinate circostanze e senza la quale INPS non può provvedere a erogare i pagamenti.

Infine, a compromettere il pagamento della NASpI può essere anche una mancanza da parte del datore di lavoro, che ha comunicato il ritardo il modello Uniemens. Anche non allegare la convalida delle dimissioni telematiche fatte alla Direzione provinciale del lavoro oppure del permesso di soggiorno nel caso di lavoratori stranieri può portare a un blocco del pagamento dell’indennità di disoccupazione.