Lavorare non nega l’accesso all’Assegno di Inclusione (AdI) se le condizioni e i requisiti sono rispettati. Entro il limite massimo di 3.000 euro lordi annui, infatti, il reddito da lavoro dipendente percepito non concorre alla determinazione del beneficio economico.
L’Assegno di Inclusione – proprio come il suo predecessore, il Reddito di Cittadinanza – ha lo scopo di integrare il reddito dei nuclei familiari in difficoltà (non solo) economiche. Per questo motivo, chi lavora ma guadagna poco può accedere al sussidio, fatto salvo il rispetto dei requisiti di legge.
Dubbi in merito nascono proprio riguardo i redditi da dichiarare a INPS. Lo stesso Istituto, infatti, sembra aver fatto confusione. Vediamo meglio.
Assegno di Inclusione: reddito da non superare
Nella circolare INPS n. 105 del 16 dicembre 2023 l’Istituto Previdenziale fornisce le prime indicazioni in merito al funzionamento dell’Assegno di Inclusione.
In questa sede specifica, appunto, che «in caso di avvio di un’attività di lavoro dipendente da parte di uno o più componenti il nucleo familiare nel corso di erogazione dell’Adi, il maggior reddito da lavoro percepito non concorre alla determinazione del beneficio economico, entro il limite massimo di 3.000 euro lordi annui calcolati sull’intero nucleo».
Specifica inoltre che ai fini delle determinazione del limite massimo dei 3.000 euro annui lordi, deve essere il lavoratore a comunicare all’INPS il reddito presunto derivante dall’attività lavorativa. Per farlo ha tempo 30 giorni e deve utilizzare il modello “Adi-Com Esteso”.
Successivamente INPS calcolerà esclusivamente la parte eccedente il limite massimo dei 3.000 euro annui lordi, mettendo l’informazione dell’importo eventualmente variato o della eventuale decadenza intervenuta a disposizione del SIISL.
Eppure, tramite social INPS ha dato un’altra indicazione:
Stando alle dichiarazioni online, sembra che il lavoratore non abbia l’incombenza di comunicare a INPS il reddito derivante dall’attività lavorativa, se questo non supera i 3.000 euro. Un’indicazione, questa, che cozzerebbe non poco con quanto scritto nella circolare di dicembre. Che fare quindi?
AdI, reddito sotto 3.000 euro va dichiarato?
Se si percepisce l’Assegno di Inclusione e si ha anche un reddito da lavoro dipendente conviene sempre comunicare il reddito a INPS, in ogni caso. Lo conferma anche il Ministero del Lavoro nelle FAQ sull’Assegno di Inclusione, in cui scrive:
«I beneficiari dell’ADI devono comunicare all’INPS eventuali rapporti di lavoro, già in essere all’atto della domanda, tramite l’apposito modello “ADI-Com ridotto”, nonché ogni variazione delle condizioni occupazionali in corso di erogazione della misura tramite il modello “ADI-Com esteso“».
Così facendo, si sarà sicuri che INPS è venuto a conoscenza dell’informazione e che riconoscerà l’importo corretto. Per una stima, usa il nostro CALCOLATORE.