Il trattamento di fine rapporto dei dipendenti pubblici non può essere pagato dopo anni con il rischio che il lavoratore, per avere l’anticipo, possa perdere anche parte dei propri diritti.
Lo ha riconosciuto il 23 giugno 2023 la Corte Costituzionale con una storica sentenza con cui ha mandato un chiaro messaggio al Parlamento: la legge sulla liquidazione degli “statali” va modificata, occorre velocizzare i tempi.
La soluzione al problema c’è ed è la proposta di legge depositata già da diversi mesi alla Camera dal Movimento 5 Stelle. Una volta reso noto il pronunciamento della Consulta, si legge in una nota, il Movimento guidato da Giuseppe Conte “non ha perso tempo appena 5 giorni dopo il verdetto”, alla Camera è stata depositato una proposta di legge a firma dell’onorevole Alfonso Colucci.
Anticipo TFR Dipendenti Pubblici: approvata proposta M5S
La proposta di legge a firma M5S prevede che i tempi di erogazione della liquidazione da parte dello Stato devono ridursi al massimo a 3 mesi, con diritto alla rivalutazione in base all’inflazione.
Una proposta di legge “lampo” che intende dare una risposta complessivamente a 1,6 milioni di lavoratori e annualmente a circa 150mila persone che andando cessando il servizio si trovano avvitati nella morsa dei ritardi nell’erogazione del TFR. E che di recente è stato presa a testo base per i lavori della Commissione Lavoro di Montecitorio che porteranno alla modifica dell’attuale regime normativa.
“Un’ottima notizia!”, commentano dal quartier generale del Movimento. Ora dipenderà tutto dai partiti di centro-destra, che avendo la maggioranza sia alla Camera che al Senato, possono decidere modi e tempi della modifica legislativa oramai non più rinviabile.