Assegno Unico, tagli e importi extra: le novità di febbraio

Assegno unico

L’Assegno Unico di febbraio 2024 difficilmente avrà lo stesso importo di quello dei mesi scorsi. L’assegno di febbraio, infatti, è stato calcolato tenendo in considerazione la rivalutazione all’inflazione del 5,4%. Questo mese, quindi, INPS non riconoscerà solo i corrispondenti aumenti relativi a febbraio, ma anche quelli di gennaio.

Per questo motivo i beneficiari troveranno degli importi extra. Attenzione però, perché in qualche caso sono previsti anche dei tagli.

Conguagli AU, aumenti e tagli INPS

Il messaggio INPS n. 572 ha reso noti i nuovi importi dell’Assegno Unico 2024 rivalutati all’inflazione. Consultando la tabella in allegato le famiglie possono quindi farsi un’idea di quanto aspettarsi.

C’è chi avrà un aumento bello consistente, e non solo grazie alla rivalutazione. Nell’Assegno di febbraio, infatti, saranno calcolati anche i conguagli relativi alle somme non pagate l’anno scorso.

C’è chi infatti durante il 2023 ha riscosso una somma inferiore a quella alla quale avrebbe diritto in base al proprio ISEE. In questo caso INPS riconoscerà le somme mancanti tramite un conguaglio a credito. Ecco l’esempio.

assegno unico conguaglio a credito

In questo caso, il percettore riavrà da INPS circa 378 euro. Ma non tutti hanno da avere soldi da INPS.

C’è anche chi, al contrario, nel 2023 potrebbe aver ricevuto di più di quanto gli spetta in base alla sua situazione economica e familiare. Per delle maggiorazioni non dovute per esempio, oppure per il sopraggiungere di determinate condizioni che hanno comportato delle riduzioni di importo. In questo caso INPS trattiene delle somme ed effettua un conguaglio a debito, come si evince da questo screen:

assegno unico conguaglio a debito

Nel caso in foto, il taglio è di circa 485 euro.

Per quanto riguarda i conguagli a debito, dall’INPS giunge notizia che, in caso di importi molto alti, la trattenuta avverrà a rate e non potrà superare il 20% del totale della rata mensile spettante in pagamento. In pratica, INPS decurterà l’Assegno Unico del 20% ogni mese (il quinto dell’importo) finché non avrà recuperato l’intero ammontare.