I controlli sulle domande di Assegno di Inclusione presentate dai soggetti svantaggiati andranno avanti ancora per qualche giorno. INPS si è preso tempo fino al 27 febbraio per verificare le condizioni di svantaggio e di disagio dei nuclei familiari richiedenti l’AdI.
Come più volte fatto presente da TuttoLavoro24.it, le istanze di AdI arrivate da soggetti in condizione di svantaggio (o da famiglie con tali persone al suo interno) sono rimaste ferme ai box per un intervallo maggiore rispetto alle altre. INPS, infatti, si è preso più tempo per effettuare accertamenti più approfonditi.
AdI, dichiarazione condizione di svantaggio
L’Assegno di Inclusione spetta, tra le altre, anche alle famiglie in cui sono presenti soggetti svantaggiati e inseriti in programma di cura e assistenza dei servizi socio sanitari territoriali certificati dalla pubblica amministrazione. Se in famiglia non ci sono membri disabili, minorenni o ultra 60enni, l’unico modo per avere l’AdI, appunto, è dichiarare una condizione di svantaggio.
Tale condizione va autodichiarata in fase di domanda. Così come occorre dichiarare di possedere la certificazione attestante tale condizione e l’inserimento in un programma di cura e assistenza in data antecedente alla presentazione della domanda di AdI.
A confermare la veridicità di tali dichiarazioni è l’ente che ha emesso il provvedimento e per farlo ha 60 giorni di tempo.
Controllo Assegno di Inclusione per gli svantaggiati
Mentre si aspetta il lasciapassare della pubblica amministrazione competente, la domanda resta sospesa e INPS effettua tutti i controlli del caso.
Gli accertamenti dureranno fino al prossimo 27 febbraio, come annunciato da INPS in un messaggio inviato a un soggetto interessato:
Come fa sapere l’Istituto Previdenziale, le verifiche in merito alle condizioni di svantaggio e di disagio si protrarranno fino al prossimo martedì 27 febbraio. Alla fine dei controlli (automatizzati), la domanda potrà essere:
- accolta, se i controlli hanno fornito un esito positivo;
- respinta, se hanno fornito un esito negativo;
- in evidenza alla sede se sono necessari ulteriori approfondimenti da parte di INPS.
L’esito, come specificato nel messaggio, arriverà non prima della fine di febbraio. Tramite il meccanismo del silenzio-assenso, la domanda verrà accolta anche se dopo 60 giorni non è arrivato il parere positivo dell’ente che ha emesso il provvedimento. Fermo restando, naturalmente, il possesso dei requisiti.