HomeEvidenzaIndustria Alimentare, 10.236€ in più ai Lavoratori: rinnovato il CCNL

Industria Alimentare, 10.236€ in più ai Lavoratori: rinnovato il CCNL

E’ stata sottoscritta nella notte tra il 29 febbraio e il 1° marzo 2024 l’accordo per il rinnovo del CCNL Industria Alimentare. L’intesa porterà nelle tasche dei lavoratori 10.236 euro in 4 anni.

A tanto ammonta il montante salariale di un accordo che già si annuncia “storico”. A darne l’annuncio sono i sindacati Fai-Cisl, Flai-Cgil, Uila-Uil che hanno siglato l’intesa con le 14 associazioni datoriali aderenti a Confindustria: Unionfood, Ancit, Anicav, Assalzoo, Assica, Assitol, Assobibe, Assobirra, Assocarni, Assolatte, Federvini, Italmopa, Mineracqua, Unaitalia.

Aumento del TEM di 280 euro per i lavoratori dell’Industria alimentare

L’accordo sindacale è stato trovato dopo quattro giorni di trattative non-stop, che rinnova il CCNL per 4 anni, dal 1° dicembre 2023 al 30 novembre 2027.

I minimi tabellari dei lavoratori (il TEM) avrà un incremento di 280 euro per un montante complessivo a parametro 137 che al termine dei 4 anni sarà pari a 10.236 euro. Si arriverà a 280 euro in più tranche:

  • 55 euro da dicembre 2023 di IAR, incremento aggiuntivo della retribuzione e 20 euro di TEM (trattamento economico minimo);
  • 35 euro sul TEM da settembre 2024;
  • 60 euro sul TEM da gennaio 2025;
  • 60 euro sul TEM da gennaio 2026;
  • 39 euro sul TEM da gennaio 2027;
  • 11 euro sullo IAR da settembre 2027.

Per i lavoratori dipendenti di aziende che non hanno accordo di secondo livello sarà erogato un Elemento perequativo pari a 15 euro mensili in aggiunta a quanto già previsto. Altri 4 euro vengono infine destinati al fondo sanitario integrativo FASA a garanzia di maggiori prestazioni per i lavoratori.

Per il fondo di previdenza complementare Alifond il contributo a carico delle aziende arriva a 1,5% (+0,3%, equivalente a 6 euro); viene inoltre rafforzato il fondo a sostegno del congedo di maternità e paternità.

Riduzione Orario di Lavoro e Flessibilità

A partire dal 1° gennaio 2026 coloro che svolgono turni di 18 e 21 ore avranno una riduzione di 4 ore a cui si aggiungeranno altre 4 ore l’anno successivo, per un totale 8 ore di riduzione. Dal 1° gennaio 2027 la riduzione di 4 ore si applicherà a tutti i lavoratori e le lavoratrici.

E’ stato inoltre condiviso l’impegno a definire future intese a livello aziendale con le Rsu per ulteriori riduzioni dell’orario di lavoro in caso di investimenti tecnologici che potrebbero impattare su produttività e occupazione.

Le clausole di contingentamento dei contratti a termine passano dal 50% al 25%, compreso l’utilizzo di lavoratori in somministrazione e in staff leasing.

Per i congedi parentali, sono aumentate le ore retribuite per l’inserimento al nido e scuola dell’infanzia e per l’accudimento intra-generazionale per i genitori anziani, nonché per donne vittima di violenza.

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