C’è tempo fino al 31 ottobre 2024 per presentare la Certificazione Unica 2024 relativa alle attività di lavoro autonomo professionale dell’anno precedente.
Lo ha stabilito l’Agenzia delle Entrate con la risoluzione 13/E del 4 marzo 2024.
Più tempo per tramettere CU 2024
La Certificazione Unica dei redditi da lavoro autonomo esercitato abitualmente “professionale” relativi all’anno prima, deve essere presentata dai Sostituti d’Imposta, cioè dai committenti, che ora avranno più tempo per trasmetterla all’Agenzia delle Entrate.
Il termine fissato dal DPR 322 del 1998 stabilisce che la scadenza è il 16 marzo di ogni anno, relativamente alle certificazioni dell’anno prima, cioè dell’anno di corresponsione.
Nel 2024 il termine ultimo per le presentazione della CU è il 31 ottobre. Viene quindi mutuata una prassi già in atto nei precedenti anni. Il termine coincide con la data ultima di presentazione del modello 770. Ciò è possibile, poiché a partire da quest’anno – si legge nella Risoluzione – “in via sperimentale l’Agenzia delle Entrate utilizzando le informazioni disponibili in Anagrafe tributaria, i dati trasmessi da parte di soggetti terzi e i dati contenuti nelle certificazioni trasmesse dai sostituti d’imposta, rende disponibile la dichiarazione precompilata anche alle persone fisiche diverse dai dipendenti e pensionati, compresi i titolari di partita Iva (imprenditori e professionisti)”.
”Tenuto conto che i dati delle CU di lavoro autonomo ‘professionali’ sono utilizzate quest’anno solo in forma sperimentale – continua la nota – , si ritiene che per l’anno d’imposta 2023 le CU contenenti redditi dichiarabili esclusivamente mediante il modello Redditi persone fisiche 2024 (come i redditi di lavoro autonomo ‘professionale’) possano essere presentate entro il 31 ottobre 2024 (termine di presentazione del Modello 770)”.
Scadenza 18 marzo 2024
La scadenza per le presentazione delle Certificazioni uniche 2023, fissata al 18 marzo 2023, poiché il 16 cade di sabato, resta quindi confermata per i lavoratori dipendenti ma non per i lavoratori autonomi ‘professionali’ e partite Iva.
