INPS ufficializza i ritardi della NASpI di marzo, competenza febbraio, e conferma l’anticipazione di TuttoLavoro24.it in merito ai motivi che si celano dietro al ritardo.
La lavorazione delle pratiche e le disposizioni di pagamento ci sono verificate puntualmente, ciò ha da subito fatto intendere che il mancato pagamento non fosse imputabile all’Istituto Previdenziale. Ipotesi confermata anche dallo stesso INPS, in un messaggio inviato a un percettore.
Perché la NASpI di marzo non arriva?
INPS ha correttamente lavorato e disposto gli accrediti dell’indennità di disoccupazione NASpI nei primi giorni di marzo. Una volta fatto ciò, la palla passa agli istituti di credito che hanno il compito di emettere i bonifici in favore dei beneficiari dell’indennità.
Alcune transazioni sono andate a buon fine, più di 80 mila invece hanno subito una battuta d’arresto. Per l’esattezza, sono 83.831 i pagamenti sospesi. Gli accrediti in stand-by sono partiti in particolare da tre istituti di credito:
- Poste Italiane;
- Bper Banca;
- La Cassa di Ravenna.
A confermarlo è INPS, in un messaggio rivolto a un percettore:
In questo caso, scrive la sede INPS di Ravenna, i tre istituti suddetti riuniscono oltre il 99% delle anomalie (l’82% solo da Poste Italiane).
Non si sa ancora quando i pagamenti sospesi verranno sbloccati, ma INPS rassicura: sono in corso azioni straordinarie per consentire la riproposizione dei pagamenti nel più breve tempo possibile.