Da qualche ora sono iniziate le operazioni di accreditamento degli stipendi arretrati in conto corrente bancario.
In pagamento la prima emissione speciale di marzo 2024
Da oggi sono accreditati i contratti messi in pagamento insieme all’emissione ordinaria di marzo.
Si tratta delle mensilità arretrate dei supplenti brevi che sono state autorizzate dalle Scuole e che hanno trovato la copertura nel capitolo di bilancio dedicato.
Come possiamo vedere dalla data di esigibilità dentro il cerchio rosso, si tratta, nel caso preso ad esempio, di un contratto relativo al mese di gennaio 2024.
Si ritorna alla tassazione normale
Con l’accreditamento di oggi, 14 marzo 2024, sono in pagamento gli stipendi maturati fino al mese di gennaio 2024.
Non possono essere in pagamento ancora gli stipendi di febbraio in quanto l’autorizzazione al pagamento non può avvenire prima della conclusione del mese di competenza.
Gli stipendi dei supplenti brevi vengono sempre pagati a mese maturato, con le procedure previste dal DPCM 31 agosto 2016 a condizione che siano presenti le risorse nei capitoli di bilancio dedicati.
Gli stipendi relativi al mese di gennaio saranno emessi con la tassazione ordinaria con il riconoscimento delle detrazioni d’imposta per lavoro dipendente.
Per le mensilità maturate nel 2023 e pagate nel 2024 non sussiste il diritto alle detrazioni d’imposta e saranno inserite nella Certificazione Unica rilasciata a marzo 2025 a tassazione separata.
Le RTS non prendono parte al procedimento
Tantissimi titolari di contratto di supplenza breve sollecitano, anche attraverso studi legali, il pagamento degli stipendi alle Ragionerie Territoriali dello Stato.
Il DPCM 31 agosto 2016, tuttavia, esclude le Ragionerie dal procedimento e, quindi, non è possibile alcuna forma di intervento da parte di questi uffici sia per il pagamento che per lo stanziamento di fondi.
Lo stanziamento delle risorse sui capitoli di bilancio dedicati è infatti di competenza esclusiva del Ministero dell’Istruzione e del Merito (MIM).