L’Assegno da 850 euro per gli over 80 non autosufficienti è stato definitivamente approvato dal Consiglio dei Ministri: dal 1° gennaio 2025 la misura prenderà effettivamente piede.
Inserito tra le politiche in favore delle persone anziane, in attuazione della delega di cui agli articoli 3, 4 e 5 della legge 23 marzo 2023, n. 33, l’assegno di prestazione universale intende fornire un importante sostegno economico a tutti gli anziani che vivono in una condizione di disagio economico e psicofisico.
A chi spetta l’assegno di prestazione universale
Lo scorso 11 marzo il decreto era approdato sul tavolo del Consiglio dei ministri, che doveva decidere se avallarlo o meno. Il CdM ha fornito una risposta positiva e l’assegno di prestazione universale è stato così approvato in via definitiva. Il primo seme è stato piantato, adesso bisogna partire.
Purtroppo non sono tanti gli anziani che ne raccoglieranno i frutti: si tratta di una platea composta da circa 26 mila persone. Sono over 80, non autosufficienti, con un ISEE sotto i 6 mila euro e già in possesso dell’indennità di accompagnamento. Si tratta insomma di anziani che vivono in uno stato di bisogno gravissimo e che necessitano di cure continuative.
Quali siano i criteri di classificazione dello stato di bisogno assistenziale gravissimo sarà una commissione tecnico-scientifica individuata dal Ministero del Lavoro a stabilirlo. Dovrà farlo entro 60 giorni dall’entrata in vigore del decreto.
La platea interessata dal nuovo assegno è veramente ridotta, l’importo però è sostanzioso. Per finanziare la misura il Governo ha stanziato 500 milioni di euro per due anni. Nelle tasche dei cittadini aventi diritto arriveranno 850 euro al mese, da spendere per pagare badanti o per acquistare servizi di cura da ricevere a casa. L’importo andrà cumulato con l’indennità di accompagnamento, per un totale di circa 1.350 euro mensili.
